Media Key

The Good Life 37 in edicola da questo weekend

Il pranzo è servito L’aspetto di quei monumentali pasticci era ben degno di evocare fremiti di am-mirazione. L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigio-nava dall’interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio. 

(Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo)

Nutrimento, rito sociale, piacere, seduzione, memoria, potere. Non c’è ambito in cui il cibo non evochi una sfaccettatura dell’animo umano ed è forse per questo che infinite sono le citazioni di giubilo culinario, di convivio attorno al desco, di profumi intrisi di ricordi, che nei libri raccontano l’umanità. Il cibo è infanzia e memoria sin dall’arcinota madeleine di Proust che evidenzia  il potere evocativo dell’olfatto. Non a caso uno studio della Rockefeller University di New York ha dimostrato che le persone possono ricordare il 35% di quanto annusano, rispetto al 5% di ciò che vedono, al 2% di ciò che sentono e all’1% di quello che toccano.

Ma torniamo a tavola: è in quel momento che accade l’in-sospettabile, perché durante i riti della convivialità c’è tempo per tutto, anche scoprire l’assassino o cambiare le sorti di una vicenda. Pensiamo a Herman Koch che si serve del cibo come rito sociale per la trama del suo romanzo La cena. È intorno al tavolo di un ristorante di lusso che si consuma il dramma dell’ipocrisia borghese con due coppie impegnate a ciarlare di vacanze e film per aggirare l’argomento da affrontare: l’assenza di ogni morale nei propri figli. Il romanzo è scandito come un pasto, dall’aperitivo al digestivo, e si conclude con la mancia. Allo stesso modo, questo numero di The Good Life Italia ha in menù alcune portate speciali... Dal servizio sulle nuove smart farm, che coniugano la tecnologia alimentare alla vita contadina di nuova generazione, alle osterie che professano il foraging, ossia la pratica di raccogliere, senza danneggiare l’ambiente, ortaggi ed erbe selvatiche che crescono spontaneamente nei boschi, fino alle ricette post hangover degli chef che ci svelano i loro piatti segreti e al food pairing con i cocktail alcol free. Uno Speciale Food senza esclusione di por-tate, anche le più piccanti e difficili da digerire, che raccontano falsi miti della carne 2.0 e l’insostenibilità della filiera alimentare. Sapevate che ogni anno, in media, vengono buttati 121 kg di cibo pro capite? In termini produttivi, implica che circa 1,4 milioni di ettari di terreno coltivabile siano, di fatto, impiegati per coltivare alimenti che non verranno mai mangiati. Siete pronti per ordinare?