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Prima edizione di Etico/Ethical Digital Award 2019 – special edition l’etica nel mondo dell’innovazione e delle tecnologie

In un’accelerazione tecnologica che ci pone al bivio di sicurezza, liceità, gestione dei dati e salvaguardia di informazioni personali e professionali, l’impatto delle nuove tecnologie sulla vita, sul lavoro e sulla società intera pone una seria riflessione.

Con l’obiettivo di monitorare, comprendere e contribuire a migliorare le sue influenze nasce da Digital Guys (Fabrizio Bellavista, Antonio Cirella e Stefano Lazzari) la prima edizione di ETICO/ETHICAL DIGITAL AWARD 2019. Un premio che ricerca nell’etica quell’asset imprescindibile nell’innovazione e nel business. Il motore di ricerca etico che non traccia la navigazione dei suoi utenti, Qwant ha deciso di supportare ETICO/ETHICAL DIGITAL AWARD 2019, e ha ospitato il primo incontro dei Tavoli tematici di lavoro, che hanno avuto l’obiettivo di avviare un processo e un progetto dedicato alla comprensione ed evoluzione del fenomeno per fare emergere modelli virtuosi e sostenibili.

Ai due Tavoli hanno partecipato rappresentanti di aziende, editori, start-up e associazioni come: ANSA, Blockchain Council, Famelici Culture, Fondazione Bassetti, Italentfood, Key2People, L’Eco della Stampa, Moige, Salusbank, Shin, Startup Business, StartUpItalia e Wiko.

«La semplicistica divisione vero/falso potrebbe non essere sufficiente, la costruzione dell’opinione e la sua manipolazione, la creazione di consenso o riprovazione, spesso accompagnata da una totale mancanza di confronto... sono stati alcuni dei temi al centro del dibattito - ha commentato Stefano Lazzari, moderatore del Tavolo “Contenuti della Rete: vero, verosimile e falso” -. In discussione ci sono i principi fondamentali: difesa del diritto d’espressione e necessità del controllo, libertà d’opinione e competenza, si deve trovare un equilibrio con regole condivise che permettano di creare una nuova cultura della comunicazione, capace di confrontarsi - da una parte - con le tecnologie AI applicate ai media, dall’altra, con il difficile compito di ricostruire un pubblico di lettori capaci di distinguere, richiedere d apprezzare, l’informazione di qualità».

«Argomento ‘scabroso’ e molto urgente quello affrontato dal Tavolo tematico “Una società software dominante”, come sottolinea il suo moderatore Fabrizio Bellavista: tanti i dubbi, ma anche voglia di intervenire per cambiare una situazione nel suo complesso degenerata per una visione di “bit sostenibile”: uomo non più merce attraverso l’uso di dati; dinamiche di business non più incentrate su “manipolazione”, ma su un partenariato con i propri utenti. E dal pensiero comune del Tavolo è emersa una risposta-chiave: la “maturazione di una consapevolezza personale”. Anche l’approntamento di regole cui attenersi che, per la natura stessa della rete devono espletarsi in modalità elastica, ma non meno severa. Tra le altre proposte emerse: una carta digitale personale con la quale approvare la condivisione di dati da parte delle aziende e abbracciare la blockchain come tecnologia garante di monitoraggio diretto da parte dei singoli».

Appuntamento a gennaio con i successivi Tavoli Tematici.