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Nivea lancia #CareForHumanTouch, l’iniziativa per ispirare il valore del contatto umano

Due studi scientifici mondiali unici nel loro genere, sull’importanza del contatto umano prima e durante la pandemia di COVID-19, sono stati pubblicati oggi da NIVEA, marca leader in prodotti per la cura della pelle. Essi rivelano preoccupanti livelli di privazione del contatto umano e di solitudine, aggravati dalla pandemia in corso.

Quasi la metà delle persone intervistate ha affermato che l’isolamento li ha fatti sentire più soli che mai nella loro vita. Lo studio ha anche rilevato una stretta relazione tra il sentimento di solitudine e la mancanza di contatto con gli altri sia a livello fisico che emotivo. In tutto il mondo le persone hanno espresso il desiderio di recuperare, non appena possibile, ciò che è loro mancato per così tanto tempo. In risposta a questi risultati, NIVEA – che da oltre 100 anni si prende cura della pelle e di milioni di famiglie in tutto il mondo – ha lanciato oggi il suo nuovo brand purpose, ovvero quello che definisce chi è perché lo fa: “sosteniamo il valore del contatto umano per ispirare unione e vicinanza”. Attraverso quest’iniziativa, NIVEA vuole promuovere i comprovati benefici per la salute grazie al contatto fisico e supportare lo skin-touch non appena le circostanze lo consentiranno. Il marchio investirà infatti 20 milioni di euro in progetti locali di skin-touch in tutto il mondo raggiungendo 150.000 persone con particolare attenzione ai bambini prematuri, persone ipovedenti e anziani affetti da demenza.

“NIVEA da sempre, si prende cura della pelle e delle persone. Questo, è ciò che ci definisce sin dagli inizi. Con il nostro contributo vogliamo fare la differenza. E useremo l’influenza e la visibilità di NIVEA per diffondere la consapevolezza degli effetti positivi del contatto umano sulla salute”, ha affermato Stefan De Loecker, CEO di NIVEA.

Nel corso di questo esauriente studio, nove intervistati su dieci prima e durante la crisi del COVID-19 hanno affermato che il contatto umano è la chiave per vivere in modo felice e appagante. Eppure, questo desiderio universale rimane insoddisfatto.

Quattro persone su cinque che vivono da sole, hanno riferito di non avere contatti umani ogni giorno. Quasi due intervistati su tre desiderano ricevere più abbracci. I soggetti più colpiti dalla solitudine sono le persone che vivono da sole e i genitori single, così come gli adolescenti e i millennial: il 23% dei genitori single e il 24% degli adolescenti hanno infatti espresso un forte sentimento di solitudine, rispetto a una media globale del 16%.

I benefici per la salute fisica e psicologica del contatto umano sono scientificamente provati. Per questa ragione, ora che il contatto umano ha assunto un ruolo forzatamente secondario, gli intervistati hanno classificato i suoi benefici sulla salute non solo come importanti ma soprattutto come una novità.

Per sette persone intervistate su 10, il contatto umano non è tra le loro priorità. Lo stile di vita frenetico, l’avvento della tecnologia e la difficoltà nello stabilire il giusto livello di contatto fisico da mantenere, impediscono alle persone di soddisfare appieno le loro esigenze in materia di contatto “pelle a pelle”. Secondo lo studio inoltre, una migliore conoscenza dei benefici del contatto umano porterebbe l’86% a includerne di più nella propria vita quotidiana.

Il COVID-19 ha sottolineato l’importanza del contatto umano, ma ha reso più difficile mantenere il contatto fisico di cui abbiamo bisogno.

A livello globale, la maggior parte delle persone ha accettato la necessità del distanziamento sociale, adattando per ora il proprio comportamento di conseguenza. Il sondaggio dimostra che, in tutto il mondo, le persone hanno sacrificato il contatto fisico durante la pandemia, dovendo poi subire la solitudine che ne è conseguita. Il 75% delle persone intervistate ha affermato che l’isolamento ha permesso loro di capire quanto sia importante il contatto fisico e umano per la salute. Oltre un terzo delle persone desidera, a fine pandemia, aumentare il contatto umano nell’ambito della loro cerchia più ristretta (famiglia, amici intimi), a fronte di una diminuzione sul lungo termine tra la cerchia esterna (colleghi, conoscenti).

“Promuovere la consapevolezza della necessità e dei benefici sulla salute del contatto umano, è fondamentale. Noi ci assumeremo questo compito e continueremo a essere i custodi del contatto e della vicinanza umana. Costretti come siamo a rispettare il distanziamento sociale durante la pandemia, dobbiamo mantenere e approfondire le nostre relazioni intime come scudo contro la solitudine. Nell’ambito della nostra cerchia familiare, il contatto fisico è quindi più importante che mai”, ha dichiarato Ralph Zimmerer, Global Vice President NIVEA Brand Identity & Brand Capability.

Con la sua nuova iniziativa #CareForHumanTouch, NIVEA sostiene progetti di skin-touch mirati a promuovere la qualità della vita delle persone a rischio di solitudine, come i bambini prematuri, le persone ipovedenti e gli anziani affetti da demenza. Il marchio, mira inoltre a sensibilizzare 100 milioni di persone sui comprovati benefici per la salute del contatto con la pelle entro il 2025.

NIVEA lancia la sua iniziativa con un documentario che racconta la storia vera di due gemelle premature nate ad Amburgo, spiegando come la vita di una delle due sia stata salvata nell’incubatrice dal contatto umano con la sorella.

Le metodologie di ricerca
Il volume I è stato condotto da mindline, un istituto di ricerca indipendente, come sondaggio online presso 12.207 persone nei seguenti 12 Paesi (circa 1.000 intervistati per Paese): Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Sud Africa, Svizzera, Thailandia, Regno Unito e Stati Uniti. Gli intervistati avevano un’età compresa tra 16 e 69 anni ed erano un campione rappresentativo in termini di sesso, età, regione e professione. Lo studio è stato condotto tra ottobre 2018 e marzo 2019 (pre-pandemia).

La ricerca quantitativa è stata preceduta da discussioni di focus group condotte in 11 Paesi da Happy Thinking People, un istituto di ricerca indipendente.

Il volume II è stato condotto da mindline, sempre come sondaggio online e ha coinvolto 11.706 persone nei seguenti 9 Paesi: Australia, Brasile, Francia, Germania, Italia, Sudafrica, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti. Gli intervistati avevano un’età compresa tra 16 e 69 anni ed erano un campione rappresentativo in termini di sesso, età, regione e professione. Lo studio è stato condotto tra aprile 2020 e ottobre 2020 (durante la pandemia).