Media Key

Media Key intervista: Ermanno Canali, Presidente di Canali&C

Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
La nostra priorità è stata sempre quella di preservare la salute di tutto il personale, ma abbiamo sempre garantito la piena operatività ai nostri clienti per gestire questo periodo di emergenza.
L’azienda dal punto di vista tecnologico era già attrezzata per lavorare in smart working: tutto viene organizzato via mail e attraverso call conference tra le varie unit, ogni account è connesso con il suo gruppo di lavoro e porta avanti i suoi progetti esattamente come se fosse in agenzia.
Anche il rapporto con il cliente, che a sua volta lavora in smart working, non è cambiato: in videoconferenza si presentano, si cambiano e si migliorano i progetti presenti e futuri. Inoltre condividiamo giornalmente pensieri, lavori, progetti e idee tra le varie Unit per organizzare la ripartenza di tutte le attività.

Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
Stiamo percorrendo due vie parallele. In questa fase di lockdown ci siamo concentrati sulla gestione dell’emergenza, in cui la nostra unit digital è indispensabile per comunicare informazioni utili, mantenere attiva la community di riferimento e trasmettere i valori dei nostri clienti.
Dove possibile supportiamo donazioni a favore di enti certificati, coinvolgiamo e intratteniamo la community con giochi, tutorial e altri argomenti di attualità e stimoliamo gli utenti a generare contenuti fruibili attraverso challenge digitali.
Per la fase post emergenza, che sarà necessariamente più frammentata, stiamo cercando di ipotizzare tutti gli scenari possibili per farci trovare pronti con progetti modulari e cross channel, partendo dall’analisi delle più significative rinunce a cui siamo tutti costretti e di quali saranno i nuovi paradigmi socio-economici del post Coronavirus.

L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Decisamente sì, avendo il nostro business principale nel retail real estate. Il blocco della mobilità e del commercio non alimentare ci ha costretto a modificare le strategie media di breve periodo spostando sui media digitali la totalità della comunicazione dei nostri clienti. Inoltre la riduzione dei budget pubblicitari ci ha costretto e ci costringerà a operare scelte ancora più pragmatiche ed esclusive, privilegiando investimenti con ROI stimabili o meglio ancora misurabili.
La ripartenza, però, dovrà fare tesoro di quanto abbiamo appreso in questo periodo: in un momento di incertezza come questo sarà importante focalizzarsi sulla relazione, sull’empatia, sulla fiducia. Come dimostrano anche le strategie di tutti i principali influencer, saranno privilegiati contenuti meno commerciali e più valoriali e charity oriented. In questo il web offrirà ancora possibilità praticamente illimitate ma anche un utilizzo dei media of line in modo non convenzionale ci consentirà di sperimentare nuovi linguaggi.

Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
Al termine di questa emergenza le abitudini di vita e di consumo delle persone saranno certamente cambiate, così come cambieranno il modo di comunicare e gli strumenti stessi per farlo. Nel periodo immediatamente successivo al lockdown è abbastanza probabile che assisteremo a due scenari diversi: da un lato chi vorrà riprendere subito con la propria vita di prima. Dall’altro, chi vivrà ancora nella paura e avrà difficoltà a superare lo stress a cui è stato sottoposto. Per noi sarà fondamentale ascoltare questi sentimenti e adattare di conseguenza la comunicazione, rispondendo attivamente a chi vuole ripartire in fretta e accompagnando gradualmente chi ancora ha paura. Azioni di marketing non convenzionale e l'utilizzo del web in modo sempre più massiccio e atipico saranno tra i protagonisti di questa fase di cambiamento.
Le parole chiave saranno sempre fiducia, serenità, responsabilità sociale: in questo momento è fondamentale rassicurare e dare segnali positivi, di speranza.

Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima.
Andrà tutto bene se ognuno farà la propria parte: un atteggiamento positivo è fondamentale, ma senza dimenticare la lezione che abbiamo ricevuto e senza l’illusione che sarà tutto come prima. Dovremo adattarci molto velocemente ai cambiamenti e probabilmente i primi due mesi post emergenza saranno decisivi. Noi siamo pronti per assumerci le nostre responsabilità, con la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani.