Media Key

Media Key intervista: Alessandro Malnati, Group CEO di GWC

Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
Grazie alla sua naturale connotazione policentrica di fatto GWC opera dal 2014 in regime di smartworking con i colleghi di Praga e Skopje. L’utilizzo di tecnologie per videoconference e file sharing è la normalità da più di 10 anni e per questo non abbiamo dovuto organizzare sostanzialmente nulla di straordinario rispetto alle nostre routine.
Certo, mancano molto il rapporto umano tra colleghi, le partite a calcetto e le chiacchiere in libertà, ma questo vale per qualsiasi italiano oggi costretto in casa, credo.

Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
Siamo accanto ai nostri clienti come sempre per supportarli al meglio in ogni versante della comunicazione, sebbene sia un dato quasi banale registrare che la spinta digitale ora è avvertita anche in chi l’aveva sempre rimandata o comunque sotto stimata rispetto ad altre leve.

L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Sono stati necessariamente bloccati tutti i progetti OTG o legati ad eventi che avrebbero dovuto tenersi in questi mesi difficili. Spesso si è preferito rimandare all’autunno o al 2021 piuttosto che ripensare in digitale queste venue. Lo capisco e lo condivido. Il digitale non può e non deve sostituire la presenza fisica o la capacità di fare business di persona che sono tipici di fiere, workshop e così via. Il rovescio della medaglia è che ovviamente tutti gli asset digitali di contatto con i propri target sono diventati fondamentali, il buzz è aumentato così come la competizione. Credo che in un certo qual modo questo shock porterà molte aziende a riconsiderare i pesi del digital marketing rispetto al passato... e no nè detto che questo sia un male, anzi.

Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
È presto per tirare somme o fare progetti di lunghisismo periodo. Le proiezioni dicono chiaramente che la smaterializzazione delle relazioni fisiche sarà un fatto. Questo presuppone che un'agenzia digital come GWC possa trovarsi a dover gestire sempre più richieste legate a campagne online di attivazione e fidelizzazione dei pubblici, sviluppo di eCommerce più evoluti di quelli cui siamo abituati con logiche di marketing automation sempre più raffinate e granulari. Di fatto siamo già pronti per tutto questo.

Il motto di tutto il Paese è “andrà tutto bene”, con l’augurio di uscirne più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare la comunicazione?
L'Italia non ha bisogno dei suggerimenti di un’agenzia di comunicazione. In questo moemento dobbiamo ascoltare la scienza, fidarci dei professionisti e seguire le loro indicazioni. Il nostro lavoro è tenere attive oggi le aziende e domani renderle ancora più forti verso i mercati interno ed esterno, senza eccezioni. Stiamo vicini prima di tutto a noi stessi e alle nostre famiglie. Il resto verrà, perchè gli italiani hanno sempre saputo come fare e anche questa volta non faremo eccezioni.