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Hangar Design Group firma la nuova brand identity di Piera 1899

Il rebranding affidato ad Hangar Design Group giunge a conclusione di un processo di riposizionamento strategico di un’azienda che si è costantemente evoluta in anticipo sulle tendenze di mercato, registrando un’importante accelerazione di crescita negli ultimi vent’anni grazie alla determinazione e alla visione della persona che le ha dato il nome, Piera Martellozzo.

È stato quindi scelto di ripensare alla natura stessa della marca a partire dal logotipo, cioè da quei caratteri profondamente identitari con cui il brand si fa immediatamente riconoscere, trasformandone il naming da “Piera Martellozzo” - una persona, una storia individuale, calata in un contesto storico e geografico ben preciso - a Piera 1899: un nome breve, evocativo, connotato unicamente alla data di fondazione.

La trasformazione del naming non è solo formale: la visione che sottende prevede la costruzione di un’eredità aziendale solida, radicata in valori sostanziali di qualità, competenza e appartenenza ad un territorio, quello del Friuli Grave, dalle grandi potenzialità. Valori che si traducono nell’equilibrio posato della nuova visual identity, proprio come nel logo ultra-minimale.

L’iconografia così rinnovata della cantina si alimenta di immagini fortemente evocative, pensate quasi come quadri astratti, e linee di etichette completamente rinnovate, nel segno di uno stile contemporaneo e internazionale, in grado di valorizzare al meglio i prodotti anche nel contesto di un canale Ho.Re.Ca selezionato ed esigente.

“Abbiamo lavorato per far emergere l’identità di Piera 1899 in un linguaggio distintivo e contemporaneo” afferma Alberto Bovo, Chief Creative Officer di Hangar Design Group. “Per questo abbiamo ridefinito completamente anche il tono di voce e il linguaggio di marca che ora si esprime in tagline forti, in grado di restituire immediatamente la mission aziendale. Payoff come “Autori di vini”, “Scopritori di territori” o ”Creatori di esperienze” interpretano la volontà aziendale di collocarsi in una visione moderna e internazionale del wine making.”