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#GenerazioneParità: Pearson presenta “Educare alla parità. Principi, metodologie didattiche e strategie di azione per l'equità e l'inclusione”

Come si possono insegnare la storia e la letteratura in modo più rispettoso della parità di genere? Che ruolo possono avere i social media e le serie TV per riflettere su stereotipi e pregiudizi? Pearson Italia, casa editrice leader nel settore educational, presenta il manuale «Educare alla parità. Principi, metodologie didattiche e strategie di azione per l'equità e l'inclusione», che arricchisce il progetto #GenerazioneParità, una serie di iniziative ampie e trasversali per promuovere la parità di genere nelle scuole.

Il volume – curato da Marina della Giusta, Barbara Poggio e Mauro Spicci, membri del comitato scientifico relativo alla parità di genere di Pearson Academy – propone contributi teorici e scientifici corredati da spunti di lavoro per facilitare l'innesco di pratiche virtuose nelle classi.

L’obiettivo del manuale è infatti supportare gli insegnanti, le famiglie, i ragazzi e le ragazze nella promozione di una cultura dell’inclusione e dell’equità̀, che possa smontare gli stereotipi di genere responsabili delle disuguaglianze che caratterizzano il contesto italiano in ambito scolastico, sociale, economico e professionale.

Dall’insegnamento della storia o della letteratura, dall’orientamento scolastico agli spazi digitali come i social media, il libro punta a fornire ai lettori gli strumenti per inserire il tema dell’educazione alla parità̀ di genere nel suo più̀ ampio contesto scientifico di riferimento e intende promuovere, nelle scuole di oggi, l'educazione al pensiero critico e alla consapevolezza, chiavi di volta per attivare quel cambio di mentalità necessario per il superamento degli squilibri che condizionano la nostra società.

Genere ed educazione: spazio digitale e serie TV
Il web e le serie TV rappresentano due tra i luoghi più frequentati dalle ragazze e dai ragazzi. Sono spazi dove spesso si palesano le visioni stereotipate presenti nella società̀: occorre quindi interrogarsi sui linguaggi e sulle azioni che caratterizzano questi ambiti virtuali per comprendere e disinnescare i pregiudizi che qui nascono.

Il manuale analizza criticamente i contenuti televisivi, cinematografici e quelli provenienti dalle piattaforme online per proporre, a scuola, una didattica che favorisca l'acquisizione di uno sguardo consapevole, con l’obiettivo di aiutare studenti e studentesse a riconoscere i pregiudizi e gli stereotipi che agiscono nei vari contesti della società.

Lo spazio digitale presenta modalità nuove per vecchie pratiche, in grado di danneggiare fisicamente, psicologicamente, economicamente le donne e altri soggetti già̀ esposti a discriminazioni. Dal body shaming al revenge porn, dal linguaggio sessista, a insulti, minacce, cyberstalking, il web rappresenta un continuum con la violenza di genere nelle strade, nelle case, negli spazi pubblici e domestici, in un processo di consolidamento reciproco fra online e offline.

Il volume invita a costruire degli scenari partendo da fatti realmente accaduti nello spazio virtuale e, attraverso attività̀ di role-play, coinvolgere le classi in un dibattito in cui studenti e studentesse diventano testimoni virtuali della vicenda e parte attiva di una discussione finalizzata ad affrontare e provare a risolvere tale scenario.

Le serie TV rappresentano un secondo esempio: i teen drama offrono una vasta gamma di prodotti seriali che, accanto a raffigurazioni marcatamente stereotipiche, sono anche in grado di ritrarre il cambiamento in atto nei modelli di genere dominanti.

A tal proposito, il libro suggerisce di promuovere una discussione e dividere la classe in gruppi, per riflettere sulla presenza/assenza di stereotipi, o sull’uso che di questi si fa all’interno della serie TV, così che le ragazze e i ragazzi possano capirne l’impatto in termini di rappresentazione delle identità̀.

Insegnare la storia in prospettiva di genere: la storia delle donne
Il libro delinea il contesto socio-politico e scientifico nel quale è nata la storia delle donne e presenta le ricadute di questi studi in ambito educativo e didattico.

Infatti, insegnare la storia in prospettiva di genere non vuol dire solo aggiungere biografie nei programmi di studio: per questo il manuale analizza nel dettaglio quanto storicamente è stato fatto per includere la prospettiva di genere nel sistema formativo italiano, esamina le criticità̀ dei libri di testo e i tentativi di renderli inclusivi e, da ultimo, individua i percorsi e strategie per utilizzare la storia delle donne e di genere in ottica formativa e trasformativa.

A tal proposito il libro evidenzia attività pratiche da svolgere in classe, ad esempio:

  • valorizzare le storie personali e familiari per riflettere sulla composizione delle famiglie stesse, sulle relazioni, le differenze sociali, etniche, culturali etc.
  • riflettere sull’ “invisibilità̀” delle donne in molti ambiti dell’attività̀ umana
  • evidenziare le narrazioni delle donne e dei soggetti più marginalizzati
  • confrontare punti di vista differenti e costruire cronologie alternative, ad esempio: che ruolo hanno avuto le donne durante il Rinascimento? L’invito è quindi a studentesse e studenti affinché ricostruiscano il punto di vista delle donne in quel periodo o in altre epoche storiche
  • utilizzare le biografie, importante strumento per avvicinare gli studenti alla storia.

Uno sguardo al futuro: il rapporto tra orientamento scolastico e genere
Il libro si conclude guardando al futuro e concentrandosi su una questione rilevante, ma sottovalutata: quale importanza viene data alle questioni di genere nell’orientamento scolastico, sia esso formativo, informativo, professionalizzante?

Nel dibattito sull’orientamento scolastico emergono narrative di genere stereotipate che spesso minano la progettualità̀ personale e incanalano le scelte individuali in traiettorie tracciate da antichi pregiudizi inconsapevoli: ad esempio, il luogo comune secondo cui le ragazze “amano studiare” mentre i ragazzi “studiano per guadagnare”.

Il volume analizza il momento in cui la scuola si pone la finalità̀ di agevolare nei giovani la capacità di prendere decisioni ragionate a proposito del proprio futuro. Tuttavia, spesso lo fa promuovendo la conoscenza delle diverse opportunità̀ formative (licei, istituti tecnici e professionali, corsi di laurea ecc.) e del mercato del lavoro, ma quasi mai proponendo un orientamento formativo centrato sulla costruzione di soggettività̀ consapevoli.

L’obiettivo è quindi ripensare all’orientamento scolastico in modo che possa consentire alle ragazze e ai ragazzi di riflettere sulle loro capacità di scegliere un futuro corrispondente a sogni/interessi/competenze di ciascuno e sulla costruzione della propria identità̀ personale.