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Generalfinance, approvati i risultati al 31 marzo 2022

Il Consiglio di Amministrazione di Generalfinance ha approvato la relazione finanziaria trimestrale al 31 marzo 2022 – redatta in conformità allo IAS 34 relativo “Bilanci intermedi” – che evidenzia un utile netto pari a 2,7 milioni di Euro, in significativa crescita (+21%) rispetto all’anno precedente e un patrimonio netto a 30 milioni di Euro. Massimo Gianolli, Amministratore Delegato di Generalfinance, ha dichiarato: “In questo trimestre abbiamo proseguito nel percorso di crescita nell’ambito della nostra attività caratteristica – il finanziamento delle imprese distressed attraverso lo smobilizzo del capitale circolante – con grande focalizzazione e risultati commerciali importanti. Registriamo una forte accelerazione della dinamica del flusso di erogazioni, pari a oltre 350 milioni nel trimestre, con un +83% rispetto al 2021. Continuiamo a crescere in un contesto di carenza di liquidità per le imprese distressed o con rating bassi (nostro target di clientela), che non hanno accesso al credito bancario, concentrato prevalentemente su controparti a basso rischio o su finanziamenti a MLT garantiti dallo Stato. Prevediamo ulteriore crescita nei prossimi mesi; i nostri sforzi sono da sempre orientati alla focalizzazione, alla crescita di valore delle risorse umane, all’investimento in tecnologia e al conseguente miglioramento dei servizi dedicati alla nostra clientela e a tutti i soggetti (advisor, studi legali, fondi, brokers ecc.) con cui da anni proficuamente collaboriamo.”

Il margine di intermediazione ammonta a 7,0 milioni di Euro (+34% rispetto allo stesso periodo del 2021), mentre il margine di interesse si attesta a 1,8 milioni di Euro circa, in aumento del 39% rispetto allo scorso anno. Le commissioni nette sono pari a 5,2 milioni di Euro, in crescita del 32%. La dinamica di questi due aggregati risente dell’evoluzione particolarmente positiva del turnover, pari a 432 milioni di Euro (+80% a/a), a conferma della positiva performance commerciale ed operativa della Società nel periodo considerato.

I costi operativi, pari a 2,8 milioni di Euro crescono del 46% circa, includendo peraltro – negli “Altri oneri e proventi di gestione” alcune componenti non ricorrenti – pari a circa 0,3 milioni di Euro – e investimenti significativi in attività di comunicazione pianificate per l’esercizio e concentrate nel trimestre; il cost/income ratio risulta pari a circa il 40%, rispetto al 41% dell’intero 2021. Tenuto conto di rettifiche di valore estremamente contenute (costo del rischio pari a 1 bps) e di imposte pari a 1,4 milioni di Euro (tax rate del 34% circa), il risultato netto di periodo si attesta a 2,7 milioni di Euro.

L’NPE Ratio si attesta a 0,4%, rispetto a 0,2% del 31 dicembre 2021 e non risente in misura significativa degli effetti del conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Il coverage delle partite deteriorate (25%) si riduce rispetto a fine 2021 (50%) per effetto di una singola posizione classificata a UTP nel trimestre, con un basso livello di accantonamenti tenuto conto del livello di garanzie che assistono i crediti e delle prospettive di recupero in corso di definizione con il cedente.

I crediti verso la clientela ammontano a 333 milioni di Euro a fronte dei 321 di fine 2021, mentre il totale dell’attivo è pari a 391 milioni di Euro. Le esposizioni nella forma tecnica del factoring “pro-solvendo” rappresentano il 96% del totale dei crediti lordi.

Il Total Capital Ratio è pari al 13,6% - a fronte di un minimo regolamentare dell’8% - e risulta stabile rispetto al 13,7% del 2021. Il CET1 Ratio è pari a 9,5%, in linea con il dato a fine 2021.