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Facebook pubblica le linee guida interne di applicazione degli standard della comunità ed estende la procedura per fare appello

Una delle domande che riceviamo più spesso è come decidiamo cosa è ammesso su Facebook. Queste decisioni sono tra le più importanti che prendiamo, perché sono fondamentali per garantire che Facebook sia un luogo sicuro, ma anche un posto dove sia possibile discutere liberamente scambiando diversi punti di vista. Per anni abbiamo avuto degli Standard della Comunità che spiegavano cosa poteva trovare spazio su Facebook e cosa non veniva ammesso. Oggi facciamo un ulteriore passo avanti pubblicando le linee guida interne che utilizziamo per applicare quegli Standard. E, per la prima volta, diamo agli utenti il diritto di fare appello contro le nostre decisioni sui singoli post, per i quali sarà possibile richiedere una seconda opinione quando si ritiene che abbiamo commesso un errore.
 
Abbiamo deciso di pubblicare queste linee guida interne per due ragioni. Per prima cosa, le linee guida aiuteranno le persone a capire come prendiamo le decisioni su questioni delicate. Inoltre, questi dettagli renderanno più semplice per tutti, inclusi gli esperti di diversi settori, darci un feedback per migliorare le linee guida e, con il tempo, le decisioni che prendiamo.
 
Il processo di sviluppo delle nostre Policy
Il team di Content Policy di Facebook è responsabile dello sviluppo dei nostri Standard della Comunità. Il team è composto da persone dislocate in 11 uffici nel mondo, e include anche esperti su temi quali incitamento all'odio, sicurezza dei minori e terrorismo. Molti di noi hanno già lavorato sul tema della libertà di espressione e sulla sicurezza molto prima di arrivare in Facebook. Io, ad esempio, durante il periodo in cui sono stata pubblico ministero, ho lavorato su molti di questi temi, dalla sicurezza dei minori all'antiterrorismo, e il nostro team include tra gli altri un consulente psicologico per le vittime di violenza sessuale, un accademico che ha trascorso la sua carriera a studiare organizzazioni che incitano all'odio, un avvocato per i diritti umani e un insegnante. Ogni settimana il nostro team cerca input da esperti e organizzazioni esterne a Facebook in modo tale da includere diverse prospettive sulla sicurezza e la libertà di espressione, così come l'impatto delle nostre policy sulle diverse comunità globali.
 
Sulla base di questi feedback, così come dei cambiamenti nelle norme sociali e nel linguaggio, i nostri Standard si evolvono nel tempo. Quello che non è cambiato, e che non cambierà, sono i principi di base sulla sicurezza, libertà di espressione ed eguaglianza sui quali si fondano questi Standard. Per dare vita a conversazioni e creare connessioni, le persone hanno bisogno di sapere che sono al sicuro. Facebook, inoltre, deve essere un posto dove le persone possono esprimere liberamente le loro opinioni, anche se qualcuno potrebbe non essere d'accordo. Si tratta di una vera sfida, considerata la natura globale del nostro servizio, motivo per cui l'equità è un principio così importante: miriamo ad applicare questi standard in modo coerente ed equo a tutte le comunità e culture. Spieghiamo questi principi in maniera dettagliata ed esplicita nell'introduzione ai nostri Standard, e vogliamo renderli concreti condividendo la logica dietro ogni singola policy.
 
L'Applicazione
Le nostre policy sono importanti e valide solo quando vengono applicate in modo accurato - e il modo in cui le applichiamo non è sempre perfetto.
Una sfida è identificare le potenziali violazioni dei nostri Standard, così da poterle esaminare. La tecnologia in questo caso può aiutare. Utilizziamo una combinazione di intelligenza artificiale e segnalazioni delle persone per identificare post, immagini e altri contenuti che potrebbero violare i nostri Standard della Comunità. Queste segnalazioni vengono riviste dal nostro team di Community Operations, che lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in oltre 40 lingue. Ad oggi abbiamo 7,500 revisori di contenuti, oltre il 40% in più i quelli che avevamo nello stesso periodo l'anno scorso.
 
Un'altra sfida è applicare con precisione le nostre policy al contenuto che ci viene segnalato. In alcuni casi, commettiamo degli errori a causa del fatto che le nostre politiche non sono sufficientemente chiare per i revisori dei contenuti; quando succede, lavoriamo per colmare queste mancanze. Il più delle volte, però, commettiamo errori perché i nostri processi coinvolgono le persone e le persone non solo infallibili.
 
Gli Appelli
Sappiamo che dobbiamo fare di più. Ecco perché, nel corso del prossimo anno, daremo alle persone la possibilità di appellarsi alle nostre decisioni. Come primo passo, oggi lanciamo la possibilità di fare appello per post che vengono rimossi per nudità/attività sessuale, incitamento all'odio o violenza esplicita.
 
Come funziona:
 
– Se una foto, un video o un post è stato rimosso perché viola i nostri Standard della Comunità, l'utente che li ha pubblicati riceverà una notifica e potrà decidere di chiedere un'ulteriore revisione.
– Questa richiesta verrà presa in carico da un revisore del nostro team (si tratta sempre di una persona), generalmente entro 24 ore.
– Se abbiamo commesso un errore, informeremo l'utente e il post, la foto o il video in questione verrà ripristinato.
 
Stiamo lavorando per ampliare ulteriormente questo processo, includendo più tipi di violazioni e dando alle persone la possibilità di fornire maggior contesto che potrebbe aiutarci a prendere la decisione giusta, e facendo in modo che si possa fare appello non solo per i contenuti che vengono rimossi, ma anche per quelli che vengono segnalati e poi mantenuti sulla piattaforma. Crediamo che dare voce alle persone durante il processo sia un'altra componente essenziale per la costruzione di un sistema equo.
 
Partecipazione e Feedback
I nostri sforzi per sviluppare e perfezionare i nostri Standard della Comunità dipendono dalla partecipazione e dagli input delle persone in tutto il mondo. A maggio lanceremo i “Facebook Forum: Community Standards”, una serie di eventi pubblici che si svolgeranno in Germania, Francia, Regno Unito, India, Singapore, USA e in altri paesi, dove raccoglieremo direttamente i feedback delle persone. Condivideremo più dettagli in merito a queste iniziative non appena le finalizzeremo.

Come ha detto il nostro CEO Mark Zuckerberg ad inizio anno: “Non riusciremo ad evitare tutti gli errori e gli abusi, ma al momento facciamo troppi errori nell'attuare le nostre politiche e nel prevenire l'uso improprio dei nostri strumenti". La pubblicazione delle nostre attuali linee guide interne di applicazione degli Standard della Comunità, così come l'ampliamento del processo di appello, creerà un chiaro percorso per migliorarci nel tempo. Questi sono temi difficili e delicati e siamo entusiasti di poter fare meglio andando avanti.