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È uscita la seconda edizione di Dàme, la rivista indipendente che sta cambiando l’immaginario del corpo delle donne in Italia

Affrontare la complessità dell’esperienza umana e stimolare un dibattito sulla consapevolezza, la normalizzazione ed accettazione di sé partendo proprio dal corpo delle donne*, ciò che di loro è più denigrato e stereotipato. È questo l’obiettivo di Dàme, magazine indipendente, piattaforma e spazio di comunità, fondato nel 2021 da Sara Augugliaro, che esplora il rapporto tra corpo e rappresentazione, intimità e identità. Dopo il primo numero dell’anno scorso, incentrato sulla pancia, quest’anno la seconda edizione è dedicata esclusivamente alle gambe ed è disponibile online, a questo link.

“Le gambe sono metafora di cammino, di direzione, e, per la loro capacità di intrecciarsi, anche simbolo di scelta - siamo noi a decidere quale altro paio affiancare alle nostre.
Le gambe possono anche rivelare tanto su una persona: le cicatrici, i peli, e le smagliature mostrano il costante divenire della nostra esistenza quotidiana”, dichiara Sara Augugliaro, founder & editor-in-chief.

“Non solo! In una società che fa di tutto per censurare l’autodeterminazione di noi donne e che ci impartisce, sin dalla tenera età, il gesto di tenere le gambe chiuse, le gambe aperte sono considerate espressione di una condotta sessuale libera, come se ci fosse un modo giusto o sbagliato di viverla. Abbiamo quindi ritenuto essenziale fare delle gambe il focus di questa edizione, per instaurare una conversazione sulla concezione che disistima il valore di noi donne, come se potessimo raggiungere traguardi personali e professionali solamente ‘aprendo le gambe’,” continua.

Poiché il corpo accomuna ognunə di noi, senza distinzione di età o sesso, ed è qualcosa di estremamente personale, soggettivo e unico, questa rivista è una lettura esplicita e autentica, corredata di riflessioni personali, esperienze della community, pareri informati di attivistə, giornalistə e psicoterapeutə per guidare ə nostrə lettorə alla riscoperta del rapporto con il proprio corpo e della consapevolezza di sé. 

Infatti, tra le pagine di Dàme 02, non solo viene mostrata la diversità delle gambe, tra cellulite, protesi e vene varicose, ma le gambe diventano punto di inizio e pretesto per affrontare tematiche connesse ad esse, come la strumentalizzazione del corpo, la fluidità di genere e la salute mentale.

L’obiettivo finale è quello di rappresentare un cambiamento attraverso l’editoria indipendente, per lottare verso una giustizia sociale in cui le diversità fisiche, di genere e provenienza non siano sostenute come tali, ma tutelate perché qualità essenziali per arrivare a una piena inclusione.

“Anche in questa seconda edizione abbiamo reso protagonista la nostra community: in queste pagine ci sono le loro immagini, vengono raccontate le loro storie. Con un tono di voce diretto e onesto, vogliamo veicolare il messaggio che ogni corpo e ogni persona vale, a prescindere dalla sua taglia e forma, dall’essere abile o disabile, dal colore della pelle e anche dall’orientamento sessuale”, conclude la fondatrice.

Alcuni dei nomi che troverete all’interno della pubblicazione sono Giulia Zollino, antropologa, educatrice sessuale e sex worker, Bellamy Ogak, attivista anti razziale, cultural creator e co-fondatrice di Afroitalian Souls, Ambra Sabatini, campionessa mondiale paralimpica dei 100 metri, e Farida Kant, drag artist, performer, e finalista di Drag Race Italia S1. 

Dàme edizione 02, distribuita da Frabs’ Publishing, è stata realizzata in collaborazione e con il supporto di ADAM, Associazione Disturbi Alimentari Mestre, un’associazione di informazione, sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi alimentari in Italia.