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Cesare Cremonini tiene a battesimo la cover digitale di Vanity Fair, la nuova iniziativa del settimanale di Condé Nast

Cesare Cremonini è il primo personaggio ad apparire sulla cover digitale di Vanity Fair con una intervista esclusiva firmata dallo scrittore Marco Missiroli. Nel giorno dell’uscita del nuovo attesissimo album, La ragazza del futuro, Cremonini tiene a battesimo la cover digitale di Vanity Fair, la nuova iniziativa digital del settimanale di Condé Nast capace di proiettare il magazine ancora più nel futuro. Ogni venerdì infatti, oltre alla copertina del giornale che si trova in edicola, ne arriva una seconda che esce esclusivamente in formato digitale,

Storie di personaggi del mondo dello spettacolo, che si raccontano nella forma più significativa del giornale: l’intervista, con approfondimenti video e contenuti esclusivi pubblicati sul sito Vanityfair.it e sui social.

Non solo: la digital cover story apre la nuovissima newsletter Vanity Weekend (per iscriversi: www.vanityfair.it/newsletter-subscribe), un magazine digitale che ogni sette giorni propone la guida del fine settimana: i film, le serie tv e le mostre da vedere, i podcast da ascoltare, gli argomenti di cui si parla. Con le recensioni delle firme del giornale, le riflessioni e i commenti per orientarsi nel mondo ricchissimo dell’intrattenimento.

Nell’intervista firmata dall’autore del romanzo Fedeltà, adattato per la serie tv di Netflix, Cremonini si racconta in una lunga chiacchierata sul suo passato e sul presente artistico e personale. Sull’album La ragazza del futuro, racconta: «Quando ho perso mio padre mi sono ritrovato più fragile, e solo, ad affrontare i giorni che conosciamo tutti. Avevo smarrito i miei riferimenti maschili e forse anche per questo mi sono rifugiato nella femminilità, una grande risorsa. La ragazza del futuro è arrivata a salvarmi con il suo orizzonte creativo». Il cantautore racconta anche uno spaccato della sua famiglia: «Ho avuto una storia familiare attraversata dallo spettro del dolore psichico. Io con la musica ho potuto reagire e sento una grande responsabilità per questo. Anche se il rischio è stato grosso». La dedica speciale è per la madre: «Da piccolo il saggio di pianoforte. Da grande il saggio di Sanremo. Chissà, forse l’ho fatto davvero per lei».