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UN SUCCESSO LA PRIMA GIORNATA DI FUTURE RESPECT “TUTTI INSIEME PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE”

Tutti insieme per lo sviluppo sostenibile è il messaggio del IV Congresso Nazionale Future Respect, in corso a Roma dal 18 al 20 aprile con il Patrocinio del MASE-Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, promosso da ConsumerLab.it, realizzato da FUTURE RESPECT Evoluzione sostenibile, in collaborazione con Markonet. Con la Media Partnership di Economy, e moderato dal suo Condirettore, Marina Marinetti, il congresso si è aperto ieri presso lo Stadio di Domiziano a Piazza Navona, e trasmesso in diretta. Col sostegno dei marchi De Cecco, Esselunga e RINA, al vi partecipano Imprese leader, riconosciute come driver della Sostenibilità, per presentare esperienze meritevoli di essere divulgate: esempi utili che promuovono la cultura della Sostenibilità, in Italia oggi arretrata e confusa, proponendo concreti indirizzi d’innovazione determinanti per il “Future Respect”.

Il Congresso intende valorizzare la storia d’impresa nella storia d’Italia come base su cui poggia concretamente la sua reputazione, solida se ha radici in una storia di lavoro senza macchie, coerente con l'interesse generale, attenta all'equità e alla coesione sociale, nel rispetto del bene comune e di una condotta verificabile. Le imprese si raccontano e lo fanno a partire dalle domande dei cittadini consumatori e, per la prima volta in questa edizione, dei giovani della GenZ. Ha aperto la prima giornata l’organizzatore, Francesco Tamburella, Coordinatore di ConsumerLab (Centro Studi Future Respect, Markonet, Comitas), indicando le matrici dell’iniziativa. Innanzitutto, un approccio “dal basso” che pensa ai consumatori e a ciò che dovrebbero sapere, format che diventerà “strutturale” come “servizio stabile, trasparente e pubblico” di ascolto e restituzione di informazioni corrette e autentiche da parte delle aziende. Poi l’impostazione “tutti per 0”. Lavorare insieme per azzerare gli impatti nel migliore dei modi e una crescente consapevolezza delle persone sui comportamenti sostenibili da adottare. Proprio dalla storia d’impresa, finora trascurata, parte la sostenibilità che – ha detto Tamburella – non si improvvisa: è un obiettivo che si raggiunge con fatica in un percorso che merita di essere raccontato, per ispirare. Infine, la presentazione di una particolare moneta ‘immaginaria’ chiamata WE – acronimo di Weight of Esternality – che permetterà al consumatore di conoscere il costo reale di quello che acquista e cioè anche il costo economico nascosto: danni collaterali, vizi occulti, rischi non calcolati, esternalità.

Tra i successivi interventi quello di Alfonso Pecoraro Scanio (Fondazione Uni Verde), un approccio precoce ai temi dell’ambiente, tra i primi in Italia a parlare di sostenibilità, che ha sostanzialmente ribadito la necessità di fare qualcosa di nuovo. Da parte dei giovani, sicuramente i più minacciati, dall’estinzione stessa come avvisa la scienza, ma in generale da parte di tutti, con l’avvertenza che i bilanci di sostenibilità non bastano. Non basta , cioè, “stare a posto con le carte”, ma servono gli strumenti più innovativi, la tecnologia, l’intelligenza artificiale, per superare le pastoie della burocrazia e di mentalità ed affrontare problemi reali con strumenti reali. Non potrebbe essere più d’accordo Livio De Santoli (Pro Rettore Università Sapienza, con delega alla Sostenibilità). Sul tema – ha detto – molti gli stereotipi da superare. Gli ESG impongono una classificazione, un rating, fondato su un modello obsoleto. Serve un confronto che generi una consapevolezza nuova che passi per la coscienza di ciascuno di noi sulla sostenibilità e serve la voglia di cambiare. Su questo l’Università per la sua stessa natura può offrire un valido aiuto, anche in sinergia con imprese di cui però siano accertati e dimostrati i percorsi reali di sostenibilità intrapresi. L’Università potrebbe addirittura farsi carico di elaborare un “suo” rating indipendente.

Domande dal basso anche per Michele de Tavonatti (V.P. Consiglio Nazionale Commercialisti/ Esperti Contabili), che ha risposto su  ai ragazzi  percorsi di studio, possibilità di guadagno, diversità tra Nord e Sud del Paese nell’esercizio e nella remunerabilità della professione e che nel merito della sostenibilità si è detto d’accordo che il fenomeno è più complesso e non può essere ridotto nei limiti dei bilanci di sostenibilità e negli ESG. Le imprese stanno “filosoficamente” passando dal concetto di massimizzazione del profitto (che pure resta imprescindibile) ad una consapevolezza ambientale e sociale. Ma è un “passaggio”, appunto, nel quale con un aggiornamento costante delle competenze un commercialista preparato come consulente d’impresa è figura centrale di accompagnamento.

Nel cuore della storia d’impresa si è entrati con gli interventi di Giovina Di Cecco (Manager Responsabilità Sociale d’Impresa e Sviluppo Sostenibile DE CECCO) e di Valentina Martino (Professoressa associata e responsabile scientifica BiblHuB Sapienza), che hanno raccontato la loro partnership che vanta ormai alcuni anni. La manager, visibilmente emozionata, ha portato i saluti del Presidente della pluripremiata storica azienda, di recente insignita del bollino ITALI X, certificazione di eccellenza per le aziende italiane, il Cav. Del Lavoro Filippo Antonio De Cecco.  Il progetto con l’Università, ha detto, nasce dalla consapevolezza che la cultura d’impresa sia il pilastro stesso della sostenibilità e nel contempo, in azienda, è la sua quotidianità, è tutto: è il modus operandi e il modus agendi, ma è anche la capacità di stare e rimanere sul mercato, la vitalità d’impresa. Se crescere è il suo dovere principale, la crescita deve essere virtuosa e sostenibile, e quindi duratura. In quest’ottica, il progetto BiblHiB offre la possibilità di depositare in una biblioteca il patrimonio storico dell’azienda da sottoporre ai giovani e da far valutare ai docenti. Nascerà un nuovo genere letterario? Per Valentina Martino sì e non solo: BiblHuB ha l’obiettivo di creare una raccolta libraria sui generis, un vero unicum, fatta di monografie istituzionali, biografie di imprenditori, opere di carattere tecnico-scientifico sui prodotti, ma non come patrimonio statico, bensì come  piattaforma di relazioni, innestando sui volumi attività didattiche all’interno e iniziative rivolte verso l’esterno e alle imprese. Un modello di interazione diverso dal public engagement che produca un nuovo sapere. A titolo di esemplificazione, all’intervento della docente è seguito un reading di alcuni pezzi dei diversi volumi depositati dalla DE CECCO nella biblioteca.

Dalle Associazioni dei Consumatori il commento alla Ricerca di ConsumerLab.it in collaborazione con Markonet “Dalla mobilità elettrica alla mobilità sostenibile”, con gli interventi di  Carlo De Masi (Presidente Adiconsum) e Laura Pulcini (Vicepresidente Adoc), che ha parlato per lo studio di “vera e propria operazione di verità, quale assist verso un cambiamento di modello di vita per arrivare alla mobilità sostenibile”, mentre la ricerca evidenzia che circa il 50% degli intervistati non ha sufficienti conoscenze per acquistare consapevolmente, ad esempio un’auto elettrica. Necessario quindi un incremento di più efficace comunicazione.  Michele Carrus (Presidente Federconsumatori) ha sottolineato lo sforzo delle associazioni come la sua per spiegare ai consumatori l’impegno necessario della transizione verso la sostenibilità integrale, nella consapevolezza che è un momento positivo per l’umanità che può modificare e migliorare, oltre il semplice ambientalismo, verso un cambio di sistema per il bene comune.  

Il mare al centro – i suoi habitat, i suoi ecosistemi, le sue specie, le attività produttive ad esso legate  –, con Barbara Amerio (CEO - CSR Manager Amer Yachts SpA), Chiara Coricelli (Presidente/CEO Pietro Coricelli SpA), Simona Mesciulam (Direttore Marketing Generale Conserve - Asdomar), Daniela Addis (Presidente Associazione Generazione Mare), Cristiano Carocci (Ambasciatore ONTM - Osservatorio Nazionale per la Tutela del Mare), Daniela Mainenti (Università Internazionale Uninettuno). Tutti con le loro testimonianze e le loro proposte di soluzioni concrete per lo sviluppo sostenibile della filiera del mare e i loro appelli alla tutela e al rispetto per una risorsa che è anche perno della vita e della salute del Paese, patrimonio pubblico per quanto riguarda il demanio marittimo e anche fonte di ispirazione artistica. Serve una diplomazia ambientale: sfruttare tutte le occasioni possibili, come quella di questo congresso, per poterci consapevolizzare, nel tentativo di armonizzare interessi contrapposti rispetto alle esigenze del mare. Tra questi strumenti c’è la cultura.

Si è parlato alle imprese con Monica Franco (Vicepresidente AssoretiPMI) che ha voluto dapprima allertare contro l’abuso delle risorse tecnologiche e digitali che sono le più energetiche e inquinanti. Missione di AssoretiPMI, ha detto, è divulgare la cultura di rete e sui temi ESG e assistere le micro-imprese italiane (tra cui le start up), spesso vere e proprio eccellenze, curandole e potenziandole per permetterne la loro crescita e anche sostenerne la sostenibilità, che ha un costo, attraverso il contratto di rete di imprese (ad oggi ci sono più di 9.000 contratti d’impresa con circa 48.186 imprese).  Al vaglio della GenZ poi Carmine Daniele (Vice DG - Direttore Area Crediti - Banca di Credito Cooperativo), le prime domande sull’impatto della tecnologia nel settore. Tecnologia sì come strumento, ha risposto, ma non è l’unico elemento per il processo del credito, dove la prossimità e la relazione resta ancora un valore. Poi sulla automatizzazione dei fidi e dell’indebitamente: anche qui tecnologia utile per raccogliere indicazioni sul profilo del cliente. Ma non si valuta solo quello. L’automatismo aiuta, è una base di partenza per l’analisi che solo con una interlocuzione diretta si realizza. Riguardo poi ad un eventuale accesso facilitato al credito di una attività produttiva che abbia intrapreso percorsi di sostenibilità, la risposta è affermativa, perché è garanzia della sostenibilità degli investimenti stessi, e ci sono anche dei prodotti dedicati, come il mutuo green ad esempio o altri a favore delle famiglie. E per l’ambiente, è stato chiesto? Gli sportelli – ha spiegato –non verranno convertiti, si tratta di una banca localista che vuole sviluppare anzi relazione di prossimità con le famiglie e le PMI facilitandone l’accesso al credito e limitando così il ricorso all’usura. Riguardo ai giovani un interesse particolare della Banca, con iniziative dedicate di cui possono beneficiare o nelle quali possono essere coinvolti. Sono intervenuti infine: Paolo Bacciga, Gabriele Felici, Fabrizio Santori (Commercialisti). Volfango Politi (CoFondatore Anomaleet, Sistema prevenzione anomalie stradali); Marco Raspati (CEO e Founder Recuperiamo srl); Ranieri Razzante (Direttivo SUMMAE onlus); Andrea Bigai (Presidente EBS - Associazione Energia da Biomasse Solide); Marco Frateschi (General Manager Ecoverde); Paola Traversi (Coordinatrice Organizzazione Mostre - Museo Nazionale del Cinema).