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Future Visioni Bodytelling: si conclude con una premiazione il progetto di Marie Claire dedicato all’identità femminile

Queste domande hanno avuto una risposta oggi, al teatro NO’HMA di Milano, diretto da Livia Pomodoro, dove si è celebrata la conclusione del progetto Future Visioni Bodytelling di Marie Claire Italia e dove sono stati premiati tre lavori, i primi classificati, frutto di questa innovativa iniziativa che ha coinvolto gli studenti di 20 università e accademie italiane della comunicazione e ha prodotto oltre 150 elaborati di grande interesse.   

Tutto inizia a gennaio 2019, con il lancio del progetto che e ha dato vita a un Osservatorio privilegiato sulla Generazione Z. I ragazzi hanno raccolto la sfida lanciata dalla testata di Hearst e in questi 5 mesi hanno studiato, dando voce alla loro creatività,  come raccontare l’identità femminile e il corpo della donna con gli strumenti della loro formazione e con i linguaggi a loro più congeniali: video, servizi fotografici, articoli, racconti, layout editoriali, web doc.
Tutti i 150 lavori pervenuti a Marie Claire hanno ben recepito l’obiettivo del progetto il cui nome deriva dalla parola storytelling, ovvero l’arte di raccontare storie.

Sette i giurati che hanno valutato il lavoro dei venti finalisti, uno per ogni scuola: Antonella Bussi, direttore della rivista edita da Hearst, Erika Brenna, produttore creativo e curatrice del progetto, Malika Ayane, cantante e giudice di X-Factor, Alberto Giuliani, fotografo e scrittore, MYSS KETA, performer e rapper, Helen Nonini, brand advisor e Sara Serraiocco, attrice.
La valutazione della giuria ha tenuto conto dei seguenti criteri: efficacia del messaggio, innovazione, originalità e stile.

«Il bodytelling fa parte della storia di Marie Claire, ci appartiene», dice il direttore del giornale Antonella Bussi, «e con questo primo progetto con le Università abbiamo voluto scoprire l’immaginario della prima generazione di nativi digitali. Ci hanno sorpreso per l’entusiasmo e la profondità del loro messaggio, per i temi trattati, alcuni finora tabù, e un’attenzione nuova verso l’identità femminile in evoluzione. Temi che saranno al centro del dibattito di questi anni e che loro esplorano con spontaneità mai superficiale. Per questo è importante dare visibilità al loro pensiero e al loro talento. Oltre a un premio in denaro infatti, ospiteremo i tre primi classificati come guest editor di un numero prossimo di Marie Claire. E ai talenti migliori sarà anche offerto uno stage in Hearst».

I vincitori
PRIMO CLASSIFICATO è “COLOR” di Ana Gabriela Teran e Yara Ghaouch (DOMUS ACADEMY, Milano) _ un cortometraggio che parla della dualità delle sensazioni vissute universalmente dalle donne durante il periodo delle mestruazioni. Le donne possono provare rabbia verso questo inevitabile processo e verso ciò che porta, ma possono anche provare amore per il grande potere che detiene nel creare la vita futura. Le mestruazioni e le sue fasi possono essere lo strumento di ogni donna per raggiungere la femminilità.

 
SECONDO CLASSIFICATO è “LA MUTA” di Martina Domenici (MOHOLE, Milano) _ il tema della trasformazione dell’identità di genere attraverso un racconto delicato del cambiamento di Greta, il passaggio da uomo a donna e la sua rinascita.

 
TERZO CLASSIFICATO è un ex aequo

“THE SHAME OF WATER” di Giovanni Palomba (Università Suor Orsola Benincasa, Napoli) _ un video suggestivo che racconta storie personali di donne e del rapporto con il proprio corpo: in scena solo una bottiglia che cambia forma a seconda del racconto.

parimerito a

“AUTOEROTISMO E TABU’” di Cristina Sinelli (IED Milano) _ un servizio, viaggio/sondaggio attraverso la masturbazione femminile, ancora vissuta nella nostra società come un tabù, ma in realtà un qualcosa di più naturale e comune di quanto si possa o voglia pensare. La conoscenza del proprio corpo e della propria sessualità sono elementi essenziali per ogni donna per scoprirsi, ascoltarsi, apprezzarsi.

Settimane on the road
Da sottolineare come il percorso, realizzato in collaborazione con la curatrice Erika Brenna, ha visto la redazione di Marie Claire fare tappa negli atenei, da nord a sud, da Milano a Salerno, durante i primi tre mesi del progetto. Incontri che sono stati occasioni di lezioni reciproche, di scambio proficuo e dialogo tra generazioni. «Bodytelling ha dato voce a sensibilità differenti e al tempo stesso ha tracciato una linea comune: quella della curiosità e del bisogno di espressione, così urgente nei giovani, ma troppo poco accolta, questo il loro rimando, dal mondo adulto», sottolinea Erika Brenna che ha coinvolto e mantenuto i rapporti con docenti e studenti. «Questa generazione parla di accettazione liberandosi dal pudore di mostrarsi, gioca con il proprio corpo, mette temi come mestruazioni e masturbazione al centro, e lo fa traducendo i contenuti, storicamente stigmatizzati, in arte. E sottolinea anche come il tema dell’identità sia cruciale».

Marie Claire e la ricerca dei talenti  
La ricerca e la scoperta del talento è una missione di Marie Claire. Dal 2013, con l’attività di talent scouting Future Visioni (progetto di cui bodytelling fa parte) Marie Claire stabilisce una vicinanza alle lettrici più giovani che aspirano alle professioni della moda, del cinema, della comunicazione.

Le Università e le Accademie coinvolte
● Accademia del Lusso, Milano. Corsi professionali post-diploma e master in Fashion & Design.
● Accademia di Belle Arti, Bari.
● Accademia di Brera, Milano.
● Domus Academy, Milano.
● IED, Milano. Istituto Europeo di Design. ● Istituto Italiano di Fotografia
● Istituto Marangoni, Firenze. The School of Fashion and Art.
● Istituto Marangoni, Milano. The School of Fashion.
● LUISS Business School, Roma. Master in Media Entertainment Major Writing School for Cinema & Television e Gestione della Produzione Cinematografica e Televisiva.
● Mohole, Milano. Scuola di cinema, Digital Art e Comunicazione.
● NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano. Biennio Specialistico in Fashion and Textile Design, corso di Art Direction.
● Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. Corso di Laurea Magistrale CIMO, Comunicazione per l’Impresa, i Media e le Organizzazioni Complesse e insegnamento di Linguaggi e forme espressive dello spettacolo (LiMed).
● Università degli Studi di Roma, Roma. Link Campus University.
● Università degli Studi “L’Orientale”, Napoli.
● Università degli Studi di Salerno, Salerno. Cattedra di Sociologia dei Media Classici e Media Digitali.
● Università Alma Mater Studiorum, Bologna. Laurea Magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale.
● Università Federico II, Napoli. Dipartimento di Studi Umanistici.
● Università IULM, Milano. Master biennale in Giornalismo.
● Università Suor Orsola Benincasa, Napoli. Master in Cinema e Televisione.
● Università La Sapienza, Roma. Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo.