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Aperto a Bologna il primo “creative hub” della rete Doc

Nasce il primo Polo creativo Doc Servizi, inaugurato martedì 29 ottobre a Bologna. La creatività ha trovato casa in via San Lorenzo 20, in pieno centro, in un’ex istituto bancario. Oggi è un laboratorio di idee e terreno di coltura per i nuovi progetti di Doc Servizi, la più grande piattaforma cooperativa in Italia nel settore della creatività e della cultura. La capitale emiliana fa da apripista a un’espansione futura: prossimi obiettivi, Roma, Bari, Milano. L’hub creativo è una assoluta novità all’interno di una realtà che conta, per il momento, 34 sedi in Italia e una a Parigi e più di 8.000 soci.
 
Il nuovo polo creativo sorge in una posizione strategica, come spazio di ibridazione culturale: l’obiettivo è stimolare incontri, tessere relazioni e dare corpo a nuovi progetti. Tutto questo a Bologna, città dalla scena culturale dinamica e dal tessuto economico vivace, specialmente nei settori food, formazione, musica, cinema e moda.
 
La sede si articola su più livelli: al piano terra, nella ex sede bancaria, trovano spazio postazioni adibite a co-working, la filiale di Doc Servizi Bologna e alcune delle realtà che ne fanno parte: la cooperativa Hypernova, specializzata nel digitale e ICT, e KeepOn Live, la prima associazione di categoria dei live club e dei festival italiani di musica dal vivo originale.
Al primo piano, tante stanze dall’anima vivace e creativa, ognuna di un colore diverso, sono dedicate ai team di DOC-COM, la neonata business unit della comunicazione della rete Doc. Il piano interrato ospita una meeting room e una gallery per esposizioni temporanee.
 
Il nuovo “epicentro” Doc è appena nato, ma è già grande, dal punto di vista dei numeri, del know how e delle ambizioni, come hanno raccontato Demetrio Chiappa, il presidente e fondatore di Doc Servizi, e Daniela Furlani, presidente di Doc Creativity, che unisce professionisti delle attività culturali e creative e fa parte della rete Doc.
«Quando un nostro socio ci fa una proposta – ha spiegato Demetrio Chiappa – istintivamente rispondiamo con una frase che da sempre è il nostro mantra: ‘perché no?’.
 
Con questo spirito negli anni abbiamo unito oltre 8.000 soci che condividono la nostra visione, incorporando sempre più settori professionali strangolati dal lavoro autonomo senza tutele, offrendo loro una rete di sostegno, legalità, sicurezza, formazione, ovvero percorsi di crescita. È da un altro ‘perché no’ che nasce la scommessa del nuovo polo creativo di Bologna».
 
«Finalmente esiste un luogo che incarna e rende tangibili i valori della cooperazione – ha proseguito Daniela Furlani –. Questa sede è aperta, a disposizione dei soci e in generale di tutti coloro che hanno progetti e idee da coltivare e cercano un terreno fertile, un supporto, una rete. È uno spazio rivitalizzante di incontro e progettualità, ricco di fermenti creativi che, ne sono sicura, porteranno i loro frutti molto presto. Soprattutto, è il primo passo di un percorso di ampio respiro che inauguriamo oggi, e che prenderà piede in altre importanti città italiane».
 
La serata di apertura
L’inaugurazione, densa d’incontri, musica live, condivisione di esperienze, è stata l’occasione per aprire le porte della nuova sede, accogliere il pubblico e descrivere un progetto realizzato a più mani e raccontato a più voci, moderato dal direttore generale di DOC-COM, Chiara Caliceti.
 
Tra le success story poste in evidenza ne spiccano due interamente bolognesi. La prima è BOOMing Contemporary Art Show, la nuova fiera d’arte contemporanea “emergente e urgente” prodotta da Doc Creativity, che si svolgerà a Bologna durante Art-Week, dal 23 al 26 gennaio 2020. Come ha raccontato Simona Gavioli, direttrice della nuova fiera, sarà un’esplosione creativa che troverà spazio all’interno di DumBo, l'ex scalo ferroviario del Ravone, area rigenerata e condivisa da varie realtà sociali e culturali.
La seconda è stata introdotta da Marija Krunic, direttrice dell’International Filmmaking Academy: in collaborazione con 180 scuole di cinema in 81 Paesi, viene organizzata ogni anno, in concomitanza con il festival Cinema Ritrovato, un’esperienza immersiva di intensive learning per 20 allievi provenienti da 20 nazioni diverse. I partecipanti saranno seguiti da un docente speciale, diverso ogni anno, un regista pluripremiato, del livello di Bernardo Bertolucci, Abbas Kiarostami, Danis Tanovic, Bela Tarr, Cristian Mungiu, Jane Champion.
Tutto intorno, un fiorire “serendipità”, esperienze e talenti appartenenti alla rete Doc.
 
L’opening show è stato affidato alla cantautrice Veronica Marchi, artista e produttrice di Doc Servizi, mentre nella project room del piano terra faceva bella mostra di sé un’opera scultorea dell’artista “illuminato” Raimondo Galeano, tra i grandi nomi della 57° edizione della Biennale di Venezia.
In vetrina, una piccola biblioteca, costituita da un libro per ogni filiale Doc, messo a disposizione da Doc Libris, il consorzio che unisce il mondo della cooperazione e degli editori e delle librerie indipendenti, presidi culturali sul territorio.
 
La Gallery al piano interrato ha proposto l’istallazione dell’artista Raul33, “A thousand faces”, già in mostra alla CNB Gallery di Londra nel 2015, il piano superiore, i copricapi e “copripensieri” di Maria Teresa Ferrari, fondatrice dell’Associazione La Cura Sono Io: alto artigianato al servizio del pensiero positivo, con l’invito a prendersi cura di sé.
 
Nella stanza blu, la tourism room, Stefano Bertolucci, coordinatore nazionale di Doc Visioni, la cooperativa dei fotografi e operatori cine-audiovisivi, ha coinvolto il pubblico in uno shooting fotografico, mentre nella stanza arancione, la design room ha ospitato i materiali di Cartoon Club, il festival internazionale del cinema d’animazione, del fumetto e dei games, organizzato in partnership con Doc Servizi.
 
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