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Scelte scomode. Viaggio nell’universo musicale di Black Mirror: Bandersnatch

Cosa c’è di più scomodo che trovarsi proiettati in una realtà distopica, con il dubbio che questa sia un passato possibile o un futuro probabile? E soprattutto, come si costruisce questo universo da utopia-negativa sullo schermo, e come si fa a farlo risuonare attraverso le corde emotive del pubblico?

Noi di Operà Music abbiamo deciso di proporre una lettura di questo tema che parta dall’aspetto musicale di una produzione, appunto, distopica e interattiva quale Black Mirror: Bandersnatch, invitando la music supervisor Amelia Hartley a sedersi con noi per discutere le proprie scelte creative ed il suo lavoro di “costruzione acustica” di questo universo scomodo, che si sviluppa tra passato, presente e futuro.  

La lunga e vasta esperienza di Amelia come music supervisor (cinque stagioni di Black Mirror, altrettante di Peaky Blinders, tre stagioni di Fortitude, giusto per citarne alcune), arricchirà la più vasta discussione sul ruolo, valore e forza della musica all’interno della produzione di film, serie TV ed in generale nel rapporto audio-video, nei suoi aspetti artistico-creativi quanto in quelli più tecnici, sia che questo rapporto abbia l’aspetto di un matrimonio idilliaco o che si tratti di una relazione scomoda.