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Indagine HYPE. Italiani e banking digitale: il lockdown impone cambio di marcia e accelera la crescita

Che il lockdown abbia messo una marcia in più alla digitalizzazione di moltissimi settori e attività è ormai assodato, ma entrando nello specifico dell’analisi del comparto bancario i risultati che emergono riflettono un’accelerazione straordinaria. È questo il caso anche di HYPE che, essendo una soluzione di mobile banking nativa digitale per definizione, ha una clientela portata alla fruizione dei servizi da remoto ma ha comunque registrato straordinari incrementi nell’evoluzione d’utilizzo.  Tra marzo e maggio 2020, ad esempio, i clienti già attivi che hanno scelto HYPE come conto primario sono aumentati di ben il 71% rispetto al trimestre precedente.  Questa dinamica riflette il progressivo e rapido incremento del livello di maturità nell’approccio e utilizzo dei servizi bancari attraverso i canali virtuali verificatosi nel periodo di stop forzato. Che il trend della digitalizzazione del settore fosse comunque partito lo si evince anche dal tasso di crescita annua dell’utilizzo della soluzione di banking digitale attestatosi attorno al 75%, a fronte di una base clienti praticamente raddoppiata (passati dai 676mila conti di maggio 2019 agli 1,183 milioni di maggio 2020).

Antonio Valitutti, CEO di HYPE, commenta: “La nostra customer base ha per definizione comportamenti smart e propensione all’utilizzo di servizi digitali. Il distanziamento sociale ha accelerato un trend già in atto in maniera generalizzata, rafforzando una dinamica ormai inarrestabile a cui tutte le realtà bancarie si stanno adeguando. Se strategicamente il digitale era già stato identificato dalla maggior parte degli attori come un elemento su cui lavorare per rimanere competitivi, oggi la scelta è obbligata per tutti e deve essere implementata rapidamente. Gli italiani, costretti dalla pandemia a familiarizzare con i canali online e mobile, ne hanno apprezzato i vantaggi e oggi si dichiarano sempre più propensi a intensificarne l’uso anche in futuro. In poche settimane hanno fatto un salto tecnologico di anni raggiungendo traguardi in termini di comodità ed efficienza a cui non vorranno più rinunciare. Integrare la propria offerta e garantire un’esperienza d’uso fluida e personalizzata è la sfida ed è su questo territorio che si giocherà la competizione. Hype è già partita cinque anni fa e oggi il grande vantaggio che offre alla propria customer base è quello di avere ben chiaro su quali servizi a valore aggiunto costruire la relazione personale e su quali lasciare il cliente libero di gestirsi”. 

L’evoluzione di utilizzo di HYPE nel lockdown
I dati di utilizzo di HYPE evidenziano come anche una customer base già naturalmente orientata verso il digitale abbia, nel corso del lockdown, accelerato il proprio orientamento. Il confronto con i dati dei tre mesi precedenti (dicembre 2019 - febbraio 2020), mette in luce i cambiamenti intervenuti nel periodo di stop forzato rispetto al trend già in atto.

Nel periodo marzo/maggio 2020, oltre al già citato aumento del 71% di quelli che hanno utilizzato HYPE come conto primario, si è registrata una dinamica simile anche nei pagamenti con carta sui siti e-commerce, aumentati dell’89%. Inoltre, le funzioni più usate nel trimestre sono state il pagamento di bollette (+61%), le ricariche telefoniche (+50%) e l’utilizzo della funzione PagoPA (+14%).

Si è poi registrata un’interessante risposta al servizio di vendita di Bitcoin, inaugurato il 19 marzo che ha segnato una crescita media mensile da aprile a luglio di oltre il 400%. A familiarizzare con la criptovaluta, grazie alla soluzione semplice e sicura offerta da HYPE, sono stati soprattutto Millenial e Gen Z (la fascia di età tra 18 e 29 anni ha effettuato il 57% di tutte le transazioni), seguiti dai trentenni con il 19% e dai quarantenni con il 15%. Over 60 (2%) e donne (10%) sono le categorie meno interessate alla novità ma in generale, seppur a poche settimane dalla partenza, i dati del servizio sembrerebbero segnalare un generale apprezzamento della customer base verso forme di investimento non correlate alle asset class tradizionali.

Identikit degli Hyper nell’era del distanziamento sociale
Cosa è cambiato, invece, in termini di composizione sociale e anagrafica nella customer base HYPE? Il distanziamento sociale ha spinto la crescita del pubblico femminile, aumentato del 4%, che passa dal 32 al 36% del totale. Quanto alle fasce di età, è aumentata del 3% la componente under-18, mentre non si riscontrano significative variazioni nelle altre fasce, tra cui resta preponderante quella dei giovani tra i 18 e i 29 anni (43%) mentre trentenni, quarantenni e cinquantenni si spartiscono quasi equamente gran parte del resto (alle prime due categorie fanno capo il 15% ciascuna, mentre alla terza fa capo il 12%).

Non si torna indietro sulla strada della digitalizzazione
La visione di HYPE sulla rapida evoluzione e accelerazione dei servizi finanziari digitali che trova riscontro nell’osservazione puntuale del comportamento della propria customer base, ha ulteriore conferma nei trend internazionali fotografati da molteplici analisi come la recente indagine “Retail Banking in the New Reality”, condotta su 5mila consumatori del retail banking in 15 Paesi da Boston Consulting Group. Lo studio rileva che, a livello globale, il 24% de clienti bancari prevede di utilizzare meno le filiali o di smettere del tutto di recarvisi; il 44% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 34 anni si è iscritto per la prima volta al banking online o mobile nelle settimane in cui le misure di contenimento sono state in vigore. Gli italiani si sono distinti per una propensione digitale superiore alla media: il 27% prevede di ridurre o cessare di frequentare le filiali anche a crisi terminata. E il 58% dei clienti bancari italiani si è dichiarato pronto ad aprire un conto attraverso online o mobile banking nel caso in cui la filiale non fosse accessibile. D’altronde nel lockdown gli italiani sono stati quelli che hanno più intensificato la propria attività online con la banca di riferimento: lo ha fatto il 51% mentre il 54% ha aumentato l’uso del mobile. Insomma, gli italiani hanno saputo trasformare la crisi in opportunità. Spetta agli operatori finanziari restituire ora servizi adeguati alla nuova tipologia di domanda.