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Acqua plastic-free, la borraccia non basta

Da pratico accessorio a simbolo della lotta per la sostenibilità ambientale: in breve tempo, la borraccia per l’acqua si è trasformata in vero “must have” del cittadino moderno, tanto da fare la sua comparsa anche nelle sfilate di moda e sui red carpet come nuovo accessorio personale del moderno lifestyle. Un fenomeno che racconta come anche gli italiani siano sempre più attenti a un consumo consapevole, plastic-free e rispettoso del pianeta.

Ad abbracciare le nuove abitudini, non solo i più giovani ma anche le aziende e le istituzioni: in ufficio e in molte scuole è sempre più diffusa la distribuzione di borracce per dipendenti e studenti con l’obiettivo di mettere al bando le bottiglie di plastica. Una pratica virtuosa arriva anche dalla Camera dei Deputati che, dallo scorso 18 luglio, ha bandito la presenza di bottiglie di plastica monouso da tutti i bar e ristoranti di Montecitorio.

Insomma, una vera e propria onda green che coinvolge tutte le generazioni a tutti i livelli della società, mosse dalla volontà di cambiare stili di consumo divenuti insostenibili. 

E così, se fino ad oggi gli italiani si sono posizionati al primo posto in Europa e secondi nel mondo per consumo di acqua in bottiglia, ora anche nel nostro Paese si manifestano segnali concreti di un cambio di mentalità epocale favorevole al consumo della cosiddetta “acqua del sindaco”.

Le grandi scorte di bottiglie d’acqua confezionata in plastica, che prima erano una presenza indiscussa nel carrello della spesa per il radicato timore della salubrità dell’acqua del rubinetto, stanno diventando oggi per molti un “acquisto problematico”, che genera non pochi sensi di colpa.

Cresce dunque l’interesse per le alternative in grado di garantire la giusta coerenza rispetto alla volontà di ridurre l’impatto ambientale. In questo contesto riscontrano oggi un favore sempre crescente i sistemi per la filtrazione dell’acqua al punto d’uso che rappresentano la soluzione più efficace e moderna per coniugare tutela ambientale, salute, igiene, qualità e, non ultimo, risparmio economico.

“Anche nel nostro Paese stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione che ci spinge tutti verso una riconsiderazione dell’acqua a km0”, afferma Giulio Giampieri, Presidente del Gruppo Culligan Italiana SpA, leader nel settore. “Proprio l’Italia, dove la nostra azienda è presente da 60 anni con un centro produttivo e R&D all’avanguardia, sta dimostrando una nuova sensibilità ecologica e un crescente interesse per i nostri sistemi di filtraggio per uso residenziale”. E continua: “Fortunatamente, grazie ai rigorosi controlli severamente normati nel nostro Paese dal Decreto 31, l’acqua degli acquedotti italiani offre garanzie di elevata qualità. Dal canto nostro, con la nostra gamma di soluzioni siamo in grado di migliorare l’acqua erogata dal rubinetto di casa dal punto di vista sia dell’igiene che organolettico, fornendo anche proposte pratiche e innovative per la gassatura e il raffrescamento. Possiamo dire che sotto tutti i punti di vista queste soluzioni danno una risposta ottimale a tutte le esigenze per supportare concretamente la nuova era plastic-free”.

L’esperienza maturata da Culligan in oltre 80 anni di storia rende l’azienda pioniera nella promozione di un consumo d’acqua plastic-free, a casa e fuori casa: i sistemi Culligan sono riconosciuti in 90 Paesi per la loro capacità di migliorare ulteriormente l’acqua del rubinetto, rimuovendo odori e sapori sgradevoli oltre che eventuali impurità presenti nelle tubature.

Proprio i significativi benefici per l’ambiente hanno permesso agli erogatori di acqua affinata Culligan di ottenere un importante riconoscimento: a seguito di severe verifiche tecniche e di impatto ecologico, sono gli unici nel settore ad essere consigliati ufficialmente da Legambiente.

L’azienda, da sempre in prima linea nella battaglia contro l’inquinamento da plastica, ha recentemente dato vita all’iniziativa Culligan Water Battle, mirata a suscitare da parte di aziende e privati azioni concrete che azzerino il consumo di bottiglie in plastica.

Sulla piattaforma online WaterBattle è disponibile un utile simulatore che permette di misurare – a fronte del consumo medio di bottiglie di plastica - il proprio impatto ambientale in termini di utilizzo di petrolio e di emissioni di CO2 che ne derivano.