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Sul podio degli Oscar Teletopi la stagione del coraggio e dell'impegno sociale

Segnano la stagione del coraggio e dell’impegno sociale i progetti vincitori dei Teletopi 2019, gli Oscar del video storytelling online giunti alla dodicesima edizione. Oltre i prodotti e servizi, oltre i racconti stereotipati e i pubblici indistinti, le aziende scendono in campo e prendono posizione. Dimostrando una nuova sensibilità, schierandosi per uno scopo sociale da difendere. Perché è la stagione del coraggio.
 
I vincitori dell’edizione 2019
La premiazione ieri sera nella Casa del Cinema di Roma durante il Digital Media Fest. Vincono i Teletopi 2019: per la categoria brand la tecnologia 5G a supporto dell’umanità di TIM, per la categoria citizenship la famiglia oltre ogni stereotipo di Idealista, per la categoria sociale l’integrazione vista con gli occhi dei bambini di ACRA, Fondazione ISMU e Fondazione Pubblicità Progresso. Menzioni speciali per: l'attualità raccontata attraverso i dati di Infodata - Sole24Ore, l'inchiesta giornalistica su Instagram del Centro di Giornalismo Permanente, la Venezia che risorge di Wannaboo. A questo link è possibile navigare i progetti vincitori e finalisti.
 
La giuria di Teletopi 2019
A decretare i vincitori una giuria formata da otto analisti, giornalisti ed esperti del settore: Cinzia Bancone (TV Talk Rai3), Alessandra Comazzi (La Stampa), Massimo Cerofolini (Radio Rai), Janet De Nardis (Digital Media Fest), Fabio Grattagliano (Sole24Ore), Celia Guimaraes (Rainews), Tiziana Prezzo (SkyTg24), Martina Pennisi (Corriere della Sera).
 
“Dai grandi schermi immersivi a quelli miniaturizzati di smartphone e tablet il video ribadisce la sua centralità nel racconto, nell’interazione, nella relazione, nel coinvolgimento di pubblici sempre più connessi e distratti – racconta Giampaolo Colletti, giornalista e fondatore degli Oscar Teletopi - Cambiano però per i brand le dinamiche di coinvolgimento dei pubblici, oggi più esposti ad uno stream costante, ma anche più impegnati, consapevoli, alfabetizzati. I video vengono ripensati con testimonial e scritture più credibili, autentiche, legate non solo all’effetto vetrina. E il purpose, lo scopo, diventa la parola dell’anno. Le aziende prendono posizione, con coraggio, pensando alla società. Perché come emerge da un recente studio Ipsos condotto in 28 Paesi, oggi il 62% dei consumatori (il 52% in Italia) pretende che i brand diano un contributo fattivo alla comunità”.