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Runner’s World sul numero di giugno uno speciale per le runners italiane

Il 98,5% dei runner ritiene che la corsa sia un modo interessante per fare turismo. L’86% pensa che  si possa fare una visita culturale delle città, magari seguendo un guida che corre a sua volta possibilmente in Toscana e Trentino, Regioni indicate dal 31% degli intervistati come le mete più gettonate per questo tipo di turismo. Sono alcuni dei risultati dal sondaggio che Runner’s World ha condotto nei mesi scorsi tra i runner italiani e che confermano la bontà del progetto “Run The City”, con il quale il brand di Hearst ha realizzato  “corse guidate” per visitare Roma e Milano. Lo stesso sondaggio ci dice che il 90,8% dei runner è attratta dall’idea di vivere l’esperienza di un cammino di più giorni.

Una dato che conferma anche la qualità di Runner’s World e la sua visione della corsa come un’esperienza per conoscere se stessi e il mondo che ci circonda, numero dopo numero.  

Anche quello il giugno, disponibile in edicola e in digitale, non fa eccezione. 

Sarà in gran parte dedicato al mondo femminile della corsa, fin dalla cover story che ci parla di Valentina Addorisio, runner influencer.  All’interno un’intervista ci fa conoscere Giusy Versace, la “wonder woman” paraolimpica, oggi senatrice, che grazie al running ha vissuto una seconda vita dopo aver perso entrambe le gambe in un incidente stradale. La sua testimonianza e la sua storia, insieme a quella di altre cinque donne (Sofia Montagna, Sara Pastore, Adele Schipani, Laura Fogli e Emma Mazzenga), apre uno  speciale dedicato alle runners italiane. Focus anche su Sintayehu Vissa, che oggi, dopo aver superato la leggenda Gabriella Dorio grazie al nuovo primato italiano nel miglio indoor, vuole i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Infine, si torna a parlare tanto di Maratona con Juliana Moreira e Edoardo Stoppa che, a poche settimane dalla loro prima 42K a Londra, scrivono una lettera carica di passione per questa corsa. Passione peraltro molto condivisa, considerato che la gara inglese ha visto 578mila domande di iscrizione di fronte a solo 58mila posti disponibili.  «Un vero trionfo per Londra e per il movimento del running - scrive il direttore di Runner’s World Rosario Palazzolo nell'editoriale -. Perché quasi seicentomila persone vogliono correre la maratona di Londra? Di certo dietro a questi numeri c’è una cultura della corsa che è molto diversa dalla nostra. I motivi per i quali le nostre maratone non hanno lo stesso successo sono sicuramente molteplici, ma di Londra posso testimoniare una cosa: quei 42 chilometri sono una vera immersione nelle emozioni… dal primo all’ultimo chilometro. Perché tante persone scendono in strada e comprano caramelle da regalare a degli sconosciuti sudati? L’unica risposta è “amore”. Amore per la corsa e per chi, anche se sconosciuto, sta compiendo qualcosa di straordinario. Una lezione per tutti».