Nuove Radici World, ribaltare gli stereotipi per raccontare le nuove generazioni italiane con background migratorio
Come si possono rigenerare le comunità urbane in modo equo, sostenibile e innovativo? Per rispondere a questa domanda, in occasione della manifestazione dedicata all’evoluzione promossa dal Comune di Milano, il direttore di NuoveRadiciWorld Cristina Giudici, insieme a Paolo Spiga di Obio e Franca De Lucia di Djeliso lanceranno una sfida delle idee al pubblico, chiedendo commenti e suggerimenti, raccontando al tempo stesso opportunità e nuove potenzialità legate al territorio, digitali e trasformative.
Si potrà partecipare in streaming, al link: https://www.facebook.com/events/786081821991310/
Le sfide
Comunicare il multiculturalismo, la diversity, è un compito arduo che non si limita a riportare le discriminazioni. Per questo, la sfida quotidiana di NuoveRadiciWorld è quella di ribaltare gli stereotipi e cambiare la narrazione sulle nuove generazioni italiane con background migratorio, attraverso una piattaforma giornalistica digitale e un team multiculturale, oltre che al femminile: “Per questo motivo siamo disposte a guidare in contromano per sbirciare al futuro, perché bisogna andare contromano per raccontare la diversity, la leadership, l’inclusione che parte da radici ben piantate di generazioni che hanno diverse prospettive ed identità complesse”, spiega la direttora, Cristina Giudici, “bisogna faticare molto per trovare la via più ponderata per raccontarle, senza cadere nella retorica, in tesi precostituite e schemi troppo rigidi”.
La digital designer Franca De Lucia e il musicista e artigiano Yaya Dembele, invece, portano l’esperienza del progetto Djeliso, ovvero la casa dei griot, il “poeta-cantore” di alcuni popoli dell’Africa occidentale: nel quartiere milanese Lorenteggio, dove la coppia vive, la sfida prende la forma di un laboratorio di formazione musicale e artigianale da portare nelle scuole, per dare forma a concetti di intercultura e inclusione, alimentando parallelamente un network virtuale. “Nella cultura di alcuni popoli dell’Africa occidentale il griot è un poeta e cantore che svolge il ruolo di conservare la tradizione orale degli avi attraverso un uso poliedrico della narrazione e della musica” spiega Dembele. L'obiettivo è di portare nelle scuole un laboratorio di formazione musicale e artigianale per lavorare sui concetti di intercultura e inclusione.
Infine, si parlerà di Obio, progetto di rigenerazione agricola a chilometri zero, che si muove sul doppio binario della sostenibilità etico-ambientale e della più avanzata tecnologia in ambito agricolo. La sfida del suo ideatore, Paolo Spiga, è quella di dare vita ad una comunità che mantenga un filo diretto tra produttore agricolo e consumatore, garantendo la tracciabilità digitale dei prodotti e impiegando al tempo richiedenti asilo e persone in condizione di fragilità sociale: “La pandemia ha messo in luce non solo le vulnerabilità e i rischi degli attuali sistemi alimentari, in particolare delle catene di approvvigionamento più lunghe, ma anche le sue disuguaglianze e ingiustizie” ricorda Spiga. “Pensiamo ai lavoratori stagionali stranieri solo quando troviamo gli scaffali dei supermercati vuoti, visto che sono loro a raccogliere frutta e verdura”. Nella proposta di Obio, l'agricoltore è in connessione con gli associati/consumatori, che partecipano attivamente al lavoro del produttore e ne verificano la produzione un codice Qr e una webcam.