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Nasce Dàme: la rivista indipendente che parla del corpo delle donne

In una società ancora patriarcale, in cui la diet culture, il catcalling e le discriminazioni di genere sono all’ordine del giorno, il femminile passa attraverso la carta stampata: l’11 dicembre uscirà Dàme, distribuita da Frabs Publishing, una rivista indipendente che mira a stimolare un dibattito sull'autoconsapevolezza, la normalizzazione ed accettazione di sé partendo proprio dal corpo delle donne*, ciò che di loro è più denigrato e stereotipato. Ogni numero si concentrerà su una singola parte del corpo; il numero inaugurale è incentrato sulla pancia ed è disponibile online, a questo link.

La pancia è simbolo di accoglienza, metafora ancestrale e profonda di fertilità, ma è anche il luogo del sentire dove le emozioni trasmettono al corpo i propri messaggi. La pancia è il confine di un dibattito senza fine su canoni estetici spesso irreali, imposti da decenni di campagne pubblicitarie vuote.

Dàme nasce come un magazine inclusivo, ma anche una piattaforma, un luogo sicuro, una comunità, una fonte d’ispirazione e di conforto, soprattutto in un momento storico dove anche i trend relativi ai disordini legati al proprio corpo e ai disturbi alimentari sono in forte crescita. Infatti, un’indagine condotta da Mental Health Foundation rivela che nell’ultimo anno un terzo degli adulti mondiali ha provato vergogna, insoddisfazione e preoccupazione per il proprio aspetto fisico. Il 96% sono donne. Non solo, secondo l’ultimo report dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), da febbraio 2020 a febbraio 2021 si è verificato un incremento medio del 30% dei casi di disturbi alimentari. L’ADI ha inoltre evidenziato che, a causa delle restrizioni, l’età di insorgenza dei DCA si è ulteriormente abbassata.

Questo progetto editoriale prende le mosse dall’idea che esiste una percezione soggettiva di una propria inadeguatezza rispetto a standard e convenzioni imposti dalla società e dagli altri; è un mezzo per sensibilizzare i lettori sulla visione della donna e le sue forme.

“Noi donne viviamo sotto la costante pressione di essere e apparire in un certo modo per essere accettate ed apprezzate; continuamente insoddisfatte del nostro aspetto fisico e desiderose di raggiungere quell’aspettativa irrealistica di essere perfette. La società cerca di convincerci che siamo o troppo magre o troppo grasse, troppo basse o troppo alte, troppo femminili o troppo mascoline. Perché non riusciamo ancora ad accettarci per quelle che siamo? Siamo donne vere con cellulite e smagliature. Siamo umane e va bene così”, afferma Sara Augugliaro, Founder & Editor-in-chief di Dàme.

“Perché la pancia? Negli anni ci sono stati studi che ricostruivano i significati sociali e culturali legati a parti del corpo come il seno femminile e la vagina, ma finora nessuno si è concentrato sulla pancia perché non è mai stata presente nell’immaginario collettivo, se non come utero. Perciò, si è voluto esplorare questa parte del corpo altrettanto densa di rimandi. Inoltre, una nostra ricerca interna ha dimostrato che l’89% degli intervistati si vergogna della propria pancia e indovinate un po’? È la parte del corpo che più odiano”, conclude Sara Augugliaro.

Tra le pagine di Dàme non solo viene mostrata la diversità delle pance, da addominali a pance grasse e gravide ma è possibile trovare approfondimenti ed interviste a donne comuni, designers ad artisti, che riflettono su tematiche come la grassofobia, l’endometriosi, la fluidità di genere e la gravidanza. La pubblicazione include inoltre i contributi di figure quali Jennifer Guerra, autrice del Capitale Amoroso, Chiara Meloni, attivista, illustratrice e fondatrice di Belle di Faccia, Veronica Yoko Plebani, atleta paralimpica, e Norma Rossetti, CEO di MySecretCase.