Media Key

Media Key intervista: Chiara Morelli, General Manager Italy LEWIS

Come vi siete organizzati per portare avanti il vostro lavoro in questa emergenza sanitaria?
In LEWIS, ormai dall’8 marzo, giorno dell’inizio del lockdown, stiamo lavorando ognuno da casa propria in modalità smartworking. Essendo tutti i dipendenti, a tutti i livelli, dotati di laptop e facendo ampio uso di tool aziendali per la comunicazione interna ed esterna con il trasferimento delle chiamate sui propri PC e sistemi di videoconferenze, siamo state tra le aziende fortunate che hanno potuto essere operative al 100% già dal “day 1”.

Quali idee e nuove opportunità di comunicazione state studiando per i vostri clienti?
Con molti eventi fisici cancellati e con una crescente richiesta da parte dei clienti di spingere su attività più commerciali rivolte alla raccolta di nuovi lead, abbiamo proposto e già potuto mettere a punto nuovi servizi digitali, come webinar, tavole rotonde virtuali, annunci stampa e media training online, oltre a servizi di podcast che hanno recentemente visto un’impennata nell’utilizzo proprio in questo periodo di chiusura forzata.

L’emergenza attuale ha spinto le aziende a un cambiamento nelle strategie media e a rimodulare i budget in pubblicità?
Assolutamente sì. La nostra priorità è stata ed è quella di ascoltare i nostri clienti in un momento così difficile e comprendere i loro reali bisogni. Abbiamo quindi lavorato su nuovi piani strategici di comunicazione essendo cambiati, in poco tempo, gli obiettivi e il comportamento del pubblico di riferimento in merito agli acquisti. In alcuni casi, abbiamo dovuto anche rimodulare i budget per garantire la fattibilità dei vari progetti e la messa a terra delle campagne.

Certamente quando questa emergenza sarà passata le abitudini e gli stili di vita cambieranno. Quale sarà la vostra proposta per valorizzare la comunicazione delle aziende/clienti per essere sempre più vicini alle esigenze del consumatore?
La ripresa ci sarà, ma non sarà immediata. Pertanto, continueremo a fornire supporto e consulenza strategica ai nostri clienti proponendo soluzioni “chiavi in mano” che possano portare un valore reale e un ritorno sull’investimento nel breve periodo. Le tecnologie digitali si stanno svelando in tutta la loro potenza, permettendo alle persone di restare connesse e informate, abbattendo le distanze e offrendo alle aziende la possibilità di mantenere ancora operative alcune delle loro attività. Proprio in questo periodo di emergenza abbiamo realizzato il COVID-19 tool kit che include insight, white paper, aggiornamenti quotidiani e previsioni da parte del nostro team. Inoltre, per valorizzare la comunicazione dei nostri clienti continueremo a fare leva sui contenuti e sullo storytelling delle aziende, per valorizzare l’unicità che contraddistingue ciascun brand, nella quale si riconosce anche il consumatore.

Il motto di tutto il Paese è #prontiaripartire più forti di prima. Qual è il vostro suggerimento per far ripartire l’Italia e rilanciare l’economia?
Innanzitutto, mi preme dire che, anche nella “fase 1”, nel pieno dell’emergenza, il nostro suggerimento alle aziende è stato quello di non interrompere, ove possibile, la comunicazione, ma al contrario di investire sul proprio brand rimodulando attività e budget. Sicuramente, ora che stiamo entrando nella fase 2 uno degli aspetti determinanti è rappresentato dal fattore tempo. Prima saremo in grado di riprendere in mano, seppur con modalità diverse, le attività che hanno visto un rallentamento e sono state messe in stand-by, prima si riuscirà a far ripartire il business. Dopo questa pandemia, la comunicazione dovrà necessariamente adeguarsi a un nuovo scenario e a nuove misure, come quelle del distanziamento sociale, che dovranno essere necessariamente adottate. Il mio suggerimento è quindi di vivere questa situazione come un’opportunità per sfruttare al massimo le grandi potenzialità che oggi ci offre la tecnologia e accelerare il processo di digitalizzazione dei servizi per essere sempre più competitivi e al passo con i nostri tempi. Le aziende non devono pensare come poter tornare alla normalità, piuttosto devono immaginare il loro brand nel nuovo mondo che ci attende e iniziare già da oggi a reinventare il business.