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La danese Sprout con le sue matite piantabili e le altre proposte innovative e plastic-free cambia le regole per un’industria del merchandising più sostenibile

Il settore del merchandising, in particolare dei gadget promozionali, è ancora a volte caratterizzato da oggetti in plastica, spesso a basso costo. 6 anni fa, la start up danese Sprout ha lanciato la prima e unica matita piantabile al mondo che oggi, con piu di 18 milioni di prodotti venduti in più di 80 Paesi a clienti come Nestlé, Marriott, Coca Cola, IKEA and Toyota, ha voluto cambiare le regole del gioco.  Un settore, quello dei corporate gift, che solo negli Stati Uniti registra vendite per 21 miliardi di dollari l’anno con oltre il 96% delle aziende americane che acquistano prodotti promozionali.

Ma è un business che ha un future e ed è sostenibile nel lungo periodo? Affatto, secondo l’imprenditore e fondatore di Sprout, Michael Stausholm, che ha brevettato la matita piantabile che quando diventa troppo corta per scrivere torna a nuova vita e fa crescere erbe aromatiche, verdure e fiori.

Ripensare il business o sprecare opportunità
“Anche l’industria del brand merchandising deve fare I conti con la crescente sensibilità di consumatori e stakeholder che chiedono maggiore trasparenza e sostenibilità alle imprese. Chi di noi riceve un omaggio aziendale inizia a chiedersi sempre più spesso: ho davvero bisogno di un’altra penna o di un magnete? Di che cosa sono fatti questi materiali e come sono prodotti? E se sono fatti di plastica, che cosa comunicano dell’azienda che li ha scelti? – sostiene Stausholm -  Sembra che ci sia stata una corsa al ribasso in questa industria in cui quello che ha contato era il prezzo più basso e le quantità, ignorando l’impronta ecologica dell’item promozionale, sia prima che dopo il suo utilizzo. Ma tutto questo sta lentamente cambiando.”

La plastica è un problema ambientale enorme, anche per l’industria degli oggetti promozionali. Molti dei suoi prodotti sono ancora oggi prodotti in Asia, con condizioni di lavoro socialmente insostenibili e un largo uso di sostanze chimiche. Le penne in plastica sono ancora uno dei prodotti più venduti e in un solo giorno, nel mondo, se ne producono 135 milioni, molti dei quali con il logo di un brand. “Un quantitativo enorme – evidenzia Stausholm – Ma offrendo un’alternativa ch,e oltre ad essere più originale è anche più sostenibile sotto il profile ambientale, noi vorremmo spingere questa industria in una direzione più ecologica”.

Una grande novità plastic-free: il cucchiaino rivoluzionario, integrato con bustina da te solidale, premiato a Milano ai Press, Outdoor & Promotion Key Award
Proprio pochi mesi fa, Sprout ha lanciato una piccola grande rivoluzione. Si tratta di un cucchiaino pieghevole biodegradabile al 100% con integrata una bustina di tè di qualità proveniente da coltivazioni nello standard del commercio equo solidale. L’Originalità del prodotto e l’attenzione che l’azienda a dimostrato di avere per il pianeta nel puntare su un oggetto del genere, ha permesso a Sprout di vincere il Press, Outdoor & Promotion Key Award, nella categoria “Food and Beverage”.
Il Premio, giunto alla sua 16° edizione, è promosso da Media Key Events e dimostra come il mondo della comunicazione, del marketing, del merchandising, si sia accorto dell’importanza di una “mentalità ecosostenibile” anche in quell’ambito.
Il cucchiaino può essere immerso direttamente nell’acqua per realizzare la bevanda e per mescolarla e non contiene morsetti metallici o altri materiali chimici o nocivi. Il materiale di base è realizzato con fibre vegetali e al 100% senza plastica anche nel rivestimento (diversamente da quello che accade nella maggior parte delle tazze da asporto), e presto sarà disponibile anche per caffè e cioccolata. E’ personalizzabile con il logo delle aziende, e utilizzabile sia per l’area ristoro dei dipendenti in azienda o reception, sia come gadget sostenibile per eventi esterni. Sta riscuotendo successo in molti locali al pubblico, librerie, hotel o catene retail come Starbacks o 7-eleven.  

“Ci aspettiamo molto da questo nuovo cucchiaino brevettato, perchè vogliamo evitare la dispersione della plastica, contenuta anche nelle “palette” con cui giriamo le bevande. Ci sono voluti 4 anni per sviluppare un materiale così, in grado anche di resistere a temperature elevate senza sciogliersi o piegarsi ed essere totalmente compostabile. Sostituire la plastica non è un facile – dichiara Michael Stausholm – Abbiamo già ricevuto una lunga lista di ordinativi, per esempio la più grande catena di librerie in Danimarca, comprare un buon libro e una buona tazza di tè vanno insieme”. Bastano qundi una matita piantabile e un cucchiaino biodegradabile per produrre un vero cambiamento? “Non pretendiamo di cambiare il mondo, ma di ispirare le persone a compiere azioni più sostenibili. Se puoi piantare una matita che cosa altro puoi fare per aiutare il pianeta? Se possiamo sostituire la plastica, facciamolo e basta. Sono le piccole azioni che contano e se le aziende e l’industria del merchandising si muovono in questa direzione migliore, è un successo” conclude Stausholm.

In occasione del ritiro di questo importante Premio, l’azienda ha voluto omaggiare tutti i presenti con la loro unica e originale matita piantabile.

Fare attenzione a dove si mette il proprio nome e intercettare la richiesta di business più sostenibili
Oggi un gadget non è solo un gadget, ci metti il tuo nome sopra e che ti piaccia o no veicola un messaggio e anche I valori che provengono dalla tua azienda.  “Le matite Sprout sono 100% naturali e sono prodotte in condizioni  lavorative tutelate sia in Europa che negli Stati Uniti” - continua Stausholm. Sono realizzate in legno sostenibile (certificato FSC o PEFC), grafite e argilla, e non contengono piombo o altre sostanze tossiche. La capsula piantabile posta alla sommità contiene semi di alta qualità, tutti senza OGM.

18 milioni di matite già vendute e un fatturato che supererà I 5 milioni di euro, ben oltre le aspettative
Da quando Sprout ha lanciato sul mercato la sua matita piantabile, nata da un’idea di un gruppo di studenti del MIT di Boston nel 2012, sono state vendute più di 18 milioni di matite, potenzialmente 18 milioni di nuove piante che sono tornate alla natura, senza diventare rifiuto. Nel 2018 Sprout ha fatturato 2,8 milioni di euro e quest’anno si aspetta di superare I 5 milioni, ben oltre le previsioni.

Per maggiori informazioni le aziende possono fare riferimento al sito www.sproutworld.com