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È “e-commerce” la parola del 2020 per MOCA

Consapevolezza, flessibilità, ottimizzazione. Ma più di ogni altra, per MOCA* è e-commerce la parola dell’anno della pandemia. Secondo l’agenzia di web marketing di Treviso, il 2020 ha portato alla ribalta il mercato online. Cialde da caffè, cantinette da vino, integratori, farine di grano, ma anche tappeti tatami per l’home fitness, videogiochi e tubi in tungsteno: per alcune aziende la rete ha rappresentato un volano di crescita, per altre un’ancora di salvezza. Per ciascuna di loro MOCA ha messo in piedi una strategia mirata ad interpretare e cavalcare i repentini cambi di scenario innescati dalla crisi economica, partecipando sempre più alle scelte di business.

L’azienda ha chiuso il 2020 con un +28% di fatturato sul 2019, a conferma del trend in crescita registrato negli ultimi anni. Il 2021 si è aperto con il rafforzamento della squadra grazie all’ingresso di un’esperta di marketplace, segno dei tempi che cambiano e delle nuove esigenze degli imprenditori.

“In questi mesi – ricostruisce Andrea Sportillo, responsabile commerciale di MOCA – le aziende ci hanno chiesto supporto non soltanto per spingere o consolidare la loro presenza online con campagne di digital marketing e piani d’azione per incrementare il traffico al sito, ma anche e soprattutto per definire nuovi modelli di business per reggere alla crisi e alla concorrenza nel mercato digitale, l’unico in grado di garantire continuità nei mesi di lockdown. Siamo diventati a tutti gli effetti loro consulenti, in un momento in cui competenze come le nostre potevano essere loro d’aiuto per fiutare l’aria di cambiamento portata dalla pandemia. Innanzitutto, abbiamo consigliato loro di partire dagli strumenti che avevano in casa: sito web, mailing list, profili social, ad esempio. Parola d’ordine: ottimizzare. Per alcune aziende la rete è diventata l’unica vetrina: un’altra raccomandazione è stata dunque quella di curarne forma e contenuti. Li abbiamo poi spinti a presenziare marketplace specifici in base alle esigenze, porta d’ingresso privilegiata per approcciare mercati internazionali: chi vendeva beni di largo consumo o farmaceutici ovviamente ha avuto la strada spianata, in salita invece il percorso delle aziende B2B, che hanno dovuto rimpiazzare fiere o appuntamenti porta a porta”.

“Il particolare momento storico ha fatto emergere chiaramente – sottolinea Davide Stevanato, key account di MOCA – il divario tra le aziende che negli anni hanno investito con costanza sulla propria presenza online e quelle che invece si sono approcciate per la prima volta a questi strumenti, scoprendone all’improvviso le enormi potenzialità. Queste ultime durante la pandemia si sono sentite nude, senza armi per reggere l’impatto del Covid. Molti imprenditori nel 2020 hanno affinato la loro cultura digitale. A questa maggiore consapevolezza nei prossimi mesi dovremo rispondere sempre più offrendo servizi di consulenza strategica”.